
I complimenti e la riflessione. "Abbiamo fatto tutti insieme un piccolo miracolo", ha esordito Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, arrivando a sorpresa nello studio di Cologno dove Gerry Scotti stava conducendo la puntata della Ruota della Fortuna. Una visita simbolica (mandata in onda ieri mattina da Morning News su Canale 5) nel momento in cui, dopo una trovata coraggiosa e vincente, Canale 5 ha ribaltato lo scenario del pregiatissimo "access prime time" cambiando le carte in tavola. Dopo i grandi risultati di luglio e agosto, La Ruota della Fortuna ha vinto il confronto con il concorrente più temuto, quell'Affari Tuoi condotto dell'enfant prodige Stefano De Martino. Due sfide, due successi (l'altra sera con una media di 4 milioni e 109mila spettatori e il 23 per cento di share della Ruota contro i 3 milioni e 993mila e il 22,4 per cento dei "pacchi"). "Una prova di lavoro e, aggiungo io, di coraggio straordinaria. Abbiamo scritto un pezzettino di storia della nuova televisione e fatto una cosa che non era mai stata fatta".
In effetti, nel momento in cui tradizionalmente la tv generalista si "spegne" durante l'estate, l'evoluzione di Canale 5 ha preso tutti di sorpresa ricevendo gli applausi non solo del pubblico ma persino della critica meno favorevole. Non a caso Gerry Scotti, indubbio trionfatore della stagione, ha commentato sui social la vittoria sfruttando un pezzo di testo di Vasco Rossi: "Eh già, sembrava la fine del mondo ma sono ancora qua".
Però, con il solito garbo, Pier Silvio Berlusconi ha anche lanciato una frecciata alla Rai. L'aveva già accennata incontrando la stampa a inizio estate ma ora assume un rilievo ancora più decisivo. "Noi siamo orgogliosi di questo prodotto (La Ruota della Fortuna - ndr) non solo perché è un bel prodotto televisivo e perché fa ottimi ascolti, ma anche perché i nostri concorrenti (Raiuno - ndr) vanno in onda con un gioco che non è un gioco, in cui si vincono tanti soldi solo legati alla fortuna, senza nessun merito e nessuna reale prova da superare". Un'analisi che focalizza i due punti di forza dei rispettivi programmi e che senza dubbio non cadrà nel vuoto. In ogni caso, il nuovo scenario rende più elettrizzante questo avvio di stagione in un mondo, quello della tv, che a molti fa comodo ritenere superato ma che resta immancabilmente al centro dell'attenzione e pure delle polemiche.
Infine Pier Silvio ha messo sotto i riflettori un aspetto che troppo spesso viene trascurato: l'utilizzo della lingua italiana in tv.
"Noi qui stiamo riportando nelle case degli italiani l'amore per la lingua italiana: è un gioco che, oltre a essere divertente, è anche istruttivo". In una grammatica comunicativa devastata dai social, anche questo non è da sottovalutare.