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Pieraccioni diverte ma è la solita minestra

RomaFinalmente la felicità. Ma de che?, chiederebbero a Roma, data l’angustia dei tempi. Eppure. «Andate al cinema e fate i figlioli», esorta Leonardo Pieraccioni, che per questo Natale propone la sua solita cosina facile, semplice, buona. Un film che, già nel titolo - Finalmente la felicità, da venerdì nelle sale - fa capire che se pensi bene, poi il Bene arriva.
Sono passati diciassette anni da quando l’ex-cabarettista milionario girò Il ciclone e piacque a tutti. E adesso, mentre la gente perde il lavoro, ha ancora senso insistere sul solito tasto? Il poster, poi, è un po’ demenziale: lui, Leonardo, soggettista, sceneggiatore, regista e attore protagonista, suona il tamburo con un paio di cucchiai e intorno fingono allegria la bona di turno (l’ignota Ariadna Romero), il bono di turno (lo sconosciuto Thyago Alves) e il collaudato Rocco Papaleo. Il fatto è che la musica, stavolta, fa la parte del leone perché Pieraccioni nel suo cinepanettone fa Benedetto, professore di musica a Lucca. Specializzato in controfagotto («strumento considerato uno scaldabagno da 65 Kg», dice), il nostro eroe ha la fissa di Charles Fourier, filosofo che istigava al puro istinto. Pertanto, eccolo appendere gli strumenti al muro, affinché ognuno scelga secondo l’estro. «Per me i cantautori sono i poeti di oggi: attingo da Guccini a piene mani e il mio faro resta De André», gigioneggia.
Ma la storia? Benedetto, docente di musica a Lucca, viene chiamato da Maria De Filippi a C’è posta per te: partecipando alla trasmissione televisiva scopre che sua madre, appena morta, aveva adottato a distanza una bambina brasiliana. Quella piccina adesso è una top-model, bella e sicura di sé (Ariadna Romero). Ora che la ragazza è in Italia per lavoro, vuole incontrare il «fratello» italiano. I due avranno quindi un incontro un po’ folle: Benedetto sostiene addirittura che sua madre è stata uccisa da Barbara Bouchet. Due mondi s’incontrano e ognuno dice la sua, fino al trionfo dell’amore tra Luna e Benedetto. Sfondi intriganti e arie alla Morricone per l’ennesima commedia all’italiana targata Pieraccioni.

«Siamo nelle mani del Signore: speriamo che non applauda - scherza Leonardo, presentando il film davanti a una platea fredda -; sarà il pubblico a decidere se premiare il mio film. Speriamo che venga e si diverta tanto», si augura Pieraccioni, presentendo che il vento potrebbe cambiare anche per lui, com’è cambiato per Roberto Benigni, ormai spompato della sua verve.

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