Un Pierino show da mandare in onda

Milano Roba da mandare in onda. In prima serata. Titolo: Mediaset Night. Insomma, non solo una semplice presentazione dei programmi che vedremo sulle reti del Biscione nei prossimi mesi, ma uno show vero e proprio, una «night» di quelle meglio riuscite di Chiambretti. Con tanto di ballerine scosciate, imitatori folli e quelle curve di Dana Matthwes scoperte al Moulin Rouge da far girar la testa ai maschietti. Più spumeggiante che mai, adrenalinico, inarrestabile, Pierino ha zampettato come un folletto da un tavolo all’altro costringendo al sorriso anche il più imperterrito dei responsabili marketing. Teatro: gli storici studi televisivi di Cologno Monzese, trasformati in saloni di gala, l’altro ieri sera. Tra gli ottanta tavoli stracolmi di inserzionisti pubblicitari (quelli che sostengono con gli spot le reti televisive), giornalisti, dirigenti Mediaset e star del Biscione (da Alessia Marcuzzi, a Raoul Bova, a Paolo Bonolis, a Maria De Filippi a Ezio Greggio), Chiambretti che aveva il difficile compito di «allietare» la serata se l’è cavata interpretando il personaggio più riuscito della sua carriera: Pierino il guastafeste. Insomma, una raffica di boutade e stilettate così acide da mettere in (finto) imbarazzo pure il navigato presidente Fedele Confalonieri («si dice che abbiano trombato anche lei, come avete fatto con Mentana», così tanto per gradire). A farne le spese (con permesso, s’intende), soprattutto il padrone di casa, il vice presidente Pier Silvio Berlusconi, seduto sul palco con tanto di poltroncina bianca come un qualsiasi ospite sottoposto al fuoco delle domande del Chiambretti Night. Quindici minuti in cui il «ragazzo che si è fatto da solo», come lo ha definito Pierino, anzi «l’unico che può chiamare il premier “papi” senza finire un giorno sì e l’altro pure su Repubblica», si è difeso dalla peste. Insomma, non è mica semplice per uno che di cognome fa Berlusconi rispondere, con altrettanta ironia, alla questione: «Secondo lei è più pericoloso il Caimano o lo Squalo?» (cioè Berlusconi o Murdoch, per chi non mastica i simpatici nomignoli affibbiati ai due tycoon). Oppure: «Perché la Toyota non investe in Mediaset, perché qui si preferiscono le Escort?» (ovviamente, il riferimento è alle notissime accuse rivolte al premier nelle ultime settimane). Un’altra a caso: «Cosa si prova a essere a capo di un’azienda che produce trentamila ore di televisione, di cui ventinovemila presentate da Barbara D’Urso?». E della Rai senza spot che dice Pier Silvio? «Che la Tv di Stato fa già fatica ad arrivare a fine anno senza pubblicità, non è il caso di toglierla».
Pierino la peste non s’è lasciato sfuggire poi Maria De Filippi: «È vero che un alto dirigente le ha detto che lei ha due belle bocce? Chi è stato?». E a Paolo Bonolis: «C’è uno a capo di Raiuno che non capisce una Mazza che non le ha fatto rifare Sanremo, dunque che si fa la prossima volta? Presenta Maria e Bonolis fa l’ospite?»...
Ma non è solo Chiambretti show. L’anima romana dell’azienda sbuca fuori con Enrico Brignano, il comico cui è affidato il compito (insieme a Checco Zalone e Ale&Franz) di provare un nuovo tipo di spettacolo della banda Zelig: degli one man show.

Un assaggio di bravura la sua, soprattutto nel percorrere dal Nord al Sud i dialetti italiani, che gli spettatori si godranno in autunno.
Finale, sotto i flash, con la chiamata sul palco di tutte le star per la foto ricordo. E ulteriore finale con conferenza stampa notturna, fino alle due, con un Pier Silvio versione fiume in piena.

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