Pierre Maubant

Questo francese era nato a Vassy nel 1803 e fin da subito aveva palesato una vocazione religiosa. Fu mandato a studiare in collegio a Vire e poi nel seminario di Bayeux. Nel 1829 venne ordinato sacerdote. Per un paio d’anni fece il viceparroco nei dintorni, poi si sentì attratto dall’ideale missionario e nel 1831 si fece ammettere nel seminario delle Missioni Estere di Parigi. Nel 1832 venne assegnato alla missione in Cina e, dopo quasi un anno di viaggio non sempre agevole, giunse nel Sechuan. Qui incontrò Bartolomé Bruguière, primo vicario apostolico di Corea, il quale gli propose di accompagnarlo nella nuova terra di missione. I due partirono, ma Bruguière morì durante il viaggio. Il Maubant proseguì da solo e nel 1836 fu in Corea. Dovette entrarvi clandestinamente perché il territorio era off limits per i missionari (Maubant fu il primo). In Corea il cristianesimo si era diffuso per emulazione culturale: alcuni notabili ne erano rimasti affascinati in Cina e l’avevano importato, ma quasi subito era stato vietato e proibito ai missionari europei di mettere piede nel Paese. A Seul il Maubant fu raggiunto dal confratello Jacques Chastan. Egli, lasciato lì quest’ultimo, assisteva i battezzati locali nelle province di Kyong-Gi, Chung-Cheong e Kang-Wen spostandosi di notte e a piedi. Ma nel 1839 la sua attività venne scoperta; lui, il Chastan e il nuovo vicario apostolico, Laurent Imbert, furono arrestati e rinchiusi in carcere a Seul.

Ogni giorno interrogati e torturati, vennero alla fine condannati a morte e decapitati a Sai-Nam-tho, sulle rive del fiume Han-gang.

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