Di Pietro gioca con il morto e il Pd si spacca

La sinistra si spacca dopo le dichiarazioni incendiarie dell'ex pm, il partito fa quadrato attorno al leader ma una parte del Pd vorrebbe scaricarlo. Enrico Letta: "E' ormai evidente che con lui è difficile fare pezzi di strada insieme". E si spacca il fronte antiCav...

Di Pietro gioca con il morto e il Pd si spacca

Sinistra più spaccata che mai. "Prima che ci scappi il morto, mandiamo a casa questo governo". Antonio Di Pietro ci ha sempre abituato alle sue boutade, ma questa volta ha passato il segno. Le parole pubblicate ieri dal leader dell'Idv sul suo blog hanno provocato una pioggia (quasi) bipartisan di critiche e denunce. Dove vuole arrivare Tonino? si sono chiesti in molti leggendo le sue dichiarazioni incendiarie. Immediate le critiche degli esponenti del Pdl. Ma questa volta, di fronte alle esternazioni dell'ex pm, anche buona parte dell'opposizione è balzata sulla seggiola e l'unità della armata antiberlusconiana sembra, sempre di più una chimera. "Se le parole hanno un significato preciso, parole come quelle non vanno pronunciate", ha dichiarato Luciano Violante al Corriere della Sera, che rimane comunque possibilista su un'alleanza con l'Idv. Le frasi di Di Pietro non mettono in crisi il Nuovo Ulivo: "Direi di no. Tendo a giudicare la frase di Di Pietro un errore, gli errori si possono fare. Di Pietro ha commesso un’imprudenza. Però, si tratta di un’imprudenza che non deve ripetersi".

Enrico Letta è su un'altra lunghezza d'onda: "E' ormai evidente che con Di Pietro è difficile fare pezzi di strada insieme". Sulle stesse posizioni Marco Follini: "Di Pietro ricorre a un linguaggio incendiario, non abbiamo nulla da spartire". Un’affermazione, secondo Follini, "non tollerabile". "Non vorrei incatenare Bersani al palco di Vasto - spiega Follini -: tra tante cose buone che ha fatto, quella non è certo la migliore". Follini evoca piuttosto un’alleanza del Pd al centro. "Il nostro problema - spiega - non è tanto il risiko delle alleanze ma il Paese e la sua crisi.

Siamo alla chiusura di un lungo ciclo politico e noi più di tutti abbiamo interesse a garantire un passaggio morbido da una stagione all’altra", "questo ciclo - aggiunge - non si deve chiudere evocando ricorsi a piazzali Loreto anche se metaforici", le praterie sterminate "le occuperà chi condivide quelle parole d’ordine". 

 

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica