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Di Pietro al Pd: Vendola? Alleiamoci col centro E la base lo contesta per il colloquio con il Cav

Di Pietro torna in pressing sul Pd: "Se vuole Bersani può fare il candidato premier. Se invece vuol fare le primarie, va bene lo stesso. Pur che si parta subito". Poi lancia un nuovo soggetto politico staccato dall'ala radicale di Vendola e apre al Terzo Polo. Sul web critiche per il colloquio con Berlusconi

Di Pietro al Pd: Vendola? Alleiamoci col centro 
E la base lo contesta per il colloquio con il Cav

Roma - Sceglie il Manifesto per rilanciare la sfida al Partito democratico. Un aut auto politico che suona come un vero e proprio ultimatum. Ora Pier Luigi Bersani non può più tentennare: o costruirà un'alternativa con l'Idv oppure il centrosinistra rischierà di esplodere.  "Si parta subito", preme l'ex pm. Di Pietro dice di voler ripartire, di costruire una nuova fase, di fondare un IdV2 che, "dopo aver dimostrato di saper fare opposizione, dimostra di saper costruire un'alternativa. Con umiltà. Anche facendo passi indietro". Il leader dell'Italia dei Valori rilancia la rifondazione del suo partito in nome di una realizzazione rapida di un’alternativa di governo chiara di centrosinistra "Siamo disposti - ha detto l'ex pm sulla possibile premiership unitaria del leader Pd Pierluigi Bersani - a ragionare su tutto. Che lui sia il candidato, come leader del primo partito dell'opposizione, ha una logica. Se invece vuol fare le primarie, va bene lo stesso. Pur che si parta subito. Gli chiedo di partire. Che ci sia l'opposizione lo sappiamo, ma l'alternativa non c'è. E se non c'è l'alternativa, non possiamo neanche più permetterci di criticare Berlusconi".

Puntare all'alternativa riformista Nessun problema, per Di Pietro, a fa partecipare alal costruzione dell’alternativa di centrosinistra anche il Terzo Polo a condizione però che si schierino esplicitamente in una parte del campo e rinuncino alla loro "terzietà" fondativa. "Le amministrative - ha detto Di Pietro- hanno dimostrato che ci sono le condizioni per un'alternativa riformista. Se c'è il centro tanto di guadagnato". Ma finché insisterà nella supponenza di essere "terzo", per Di Pietro, "non potrà fare altro che mettersi alla finestra, a guardare con chi potrà maritarsi meglio". Come già annunciato nel discorso di ieri alla Camera, Di Pietro prende le distanza dall'etichetta di "sinistra" allontanando il proprio partito dal Sel di Vendola e, in particolar modo, dai grillini. Quello che, appunto, ha in mente è quello di creare un'area "moderata" del centrosinistra, in concorrenza (o insieme) con il Terzo Polo. Adesso la palla passa a Bersani sul quale da giorni preme anche il governatore della Puglia che, invece, vorrebbe un taglio definitivo con il Terzo Polo.

Polemica per il colloquio con il Cav Dopo il "post" sul suo blog, in cui Antonio Di Pietro parla del colloquio nell’Aula della Camera con Silvio Berlusconi, è già polemica, tra gli internauti vicini all’Idv. Un centinaio di commenti, giunti in poche ore, si divide tra "fedelissimi dell’ex pm, che lo difendono a spada tratta ("combattere un avversario non vuol dire odiarlo e non poterci scambiare una parola"), militanti spaesati ("vedere Di Pietro accanto a Berlusconi mette i brividì") e altri assolutamente delusi che dicono "vergogna", minacciando di non votare "mai più l’Italia dei Valori". Non mancano i "consigli per stroncare le malelingue": non lasciare zone d’ombra, dire tutto.

E, per il futuro, un suggerimento: tenere un registratore in tasca, pronto ad entrare in azione "quando vede avvicinarsi certi individui". 

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