Di Pietro riesce a dire sciocchezze anche sul Vittoriale

L’onorevole Di Pietro, sul suo blog, ha dichiarato «una porcata estiva» il fatto che siano stati concessi finanziamenti pubblici alla Fondazione Craxi mentre - a suo dire - le Fondazioni dedicate a Sandro Pertini, a Giuseppe Di Vittorio e a Gabriele d’Annunzio rimarrebbero senza il becco di un euro. Non voglio entrare nel merito dei fondi destinati alla Fondazione Craxi, il quale rimane comunque un pezzo importante della recente storia d’Italia e i cui documenti vanno conservati e studiati.

Non entro neppure nel merito delle Fondazioni Pertini e Di Vittorio, ma come presidente del Vittoriale degli Italiani devo ribattere che Di Pietro ha detto una vera sciocchezza estiva. Il Vittoriale infatti non è stato privato del contributo statale, che ammonta a circa 43mila euro, per quest’anno. Il problema del resto è molto più complesso. Il precedente presidente del Vittoriale, professoressa Annamaria Andreoli, aveva da anni iniziato le pratiche perché il Vittoriale diventasse da fondazione di diritto pubblico a fondazione di diritto privato. Io, che le sono subentrato nell’ottobre scorso, su designazione del ministro Sandro Bondi e con l’approvazione delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, ho ritenuto di dover proseguire per questa strada.

Il Vittoriale infatti è uno dei pochissimi siti museali italiani che si mantiene da solo, grazie a una buona amministrazione e alla quantità dei suoi visitatori. Il minimo contributo statale, dunque, non è essenziale per le sue attività culturali. D’altra parte una simile fondazione ha bisogno di investimenti che l’amministrazione pubblica non si può permettere per rendere sempre più ricca la sua offerta culturale: per esempio con l’apertura - oltre che della Casa del poeta e del Museo della guerra - di un terzo museo che chiamerò «D’Annunzio segreto», per mettere a disposizione del pubblico tutto ciò che finora è rimasto chiuso nei cassetti e negli armadi. Inoltre, per far solo un altro esempio, occorrerà dotare il Vittoriale di strumenti didattici moderni (computer, realtà virtuale, tavoli touch screen) per favorire e stimolare l’attività delle numerose scolaresche che vengono a Gardone Riviera durante tutto l’anno.

Per tutto ciò, e per molto altro, è necessario l’ingresso nel consiglio di amministrazione di fondazioni bancarie che vi mettano energia e denaro. Il ministro Bondi è stato saggiamente d’accordo, abbiamo avuto il parere favorevole della Commissione ministeriale per la Semplificazione e dal primo gennaio 2010 la trasformazione sarà avvenuta.

Questo non significa che al Vittoriale si smetterà di studiare D’Annunzio né che verrà trasformato in un campeggio.

Anzi, la sua offerta culturale sarà sempre maggiore e sempre sotto la tutela e la vigilanza del ministero dei Beni culturali.

Invito caldamente Antonio Di Pietro a venirci a trovare, così almeno saprà di cosa sta parlando.

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