Le elezioni di ieri sono un risultato storico anche per Pieve Emanuele che dal 1945 ha conosciuto soltanto amministrazioni di sinistra.
Il candidato sindaco del Cdl, ovvero Rocco Pinto, con uno schiacciante 51,78 per cento, è riuscito per la prima volta della storia del piccolo centro a portare al governo del Comune una lista formata da tutte le componenti della Casa delle libertà.
Il suo avversario, Paolo Festa, rappresentante del centrosinistra, si è fermato al 38,26 per cento (12 sezioni su 14). «Prima dora - commenta Rocco Pinto -, qui a Pieve, non abbiamo mai avuto sindaci diversi da comunisti, socialisti o diessini. I nostri elettori ci hanno premiato perché abbiamo un programma semplice e perché, siamo sostenuti da tutte le forze che compongono la Casa delle libertà».
Rocco Pinto, 55 anni, sposato e padre di due figli, è di origine tarantina ma si sente è pievese e il consenso avuto dal territorio che amministrerà lo dimostra a tutti gli effetti. Lo slogan della campagna elettorale era: «Sindaco di strada» e Pinto, vuole cominciare a risolvere i problemi proprio dalla strada, dalla gente che gli ha dato fiducia.
«Io risiedo qui a Pieve - commenta Pinto -, ci metto la mia faccia, giro nelle strade e sto in mezzo alla gente. Il primo obbiettivo che porteremo avanti, sarà proprio quello di rendere sicure le nostre strade, la gente sente questa necessità, ci batteremo sulle tematiche relative a prostituzione e campi nomadi per una Pieve sicura».
Il neo sindaco ha intenzione di sistemare una volta per tutte anche le zone buie della città, mettendo dei lampioni dove non ci sono «perché una città illuminata dà sicurezza». Un discorso particolare riguarda anche i giovani e Pinto, avendo due ragazzi di 25 e 31 anni, sa cosa vuol dire, per queste fasce detà, sono stati pensati progetti «ad hoc».
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