Pil Usa La Casa Bianca ammette: «Il peggio deve ancora arrivare»

L’economia americana si stava già ritirando durante l’estate, prima del terremoto di Wall Street e che la recessione travolgesse pienamente gli Stati Uniti, e la conferma di ieri del dato negativo sul Pil del terzo trimestre (-0,5%) è verosimilmente il preludio ad un quarto trimestre ancora più nefasto. Del resto lo prevede anche la stessa amministrazione Bush, che consegna al presidente eletto Barack Obama un Paese colpito dalla recessione più severa in un quarto di secolo. «Il quarto trimestre - ha detto ieri il portavoce della Casa Bianca, Tony Fratto - sarà decisamente più debole». La flessione del terzo trimestre è la peggiore dal periodo luglio-settembre 2001, quando la contrazione fu dell’1,4%. Ancora in affanno il settore immobiliare. Le vendite di case nuove in novembre sono calate al livello minimo in quasi 18 anni, mentre quelle di case esistenti sono scese dell’8,6%. Migliori le notizie dal fronte della fiducia dei consumatori: l’indice Michigan è stato rivisto al rialzo a dicembre e passa da 59,1 a 60,1, contro il 55,3 di novembre. Alcuni analisti prevedono un crollo del Pil fino al 6% nel quarto trimestre.

Per far fronte alla crisi in atto, l’amministrazione entrante guidata da Obama sta mettendo a punto un pacchetto di stimolo economico «robusto e sostanzioso», sul quale un accordo con i membri del Congresso è vicino. Un’intesa sembra esserci sia sulla natura degli investimenti, sia sull’ammontare del piano. Per i più il pacchetto avrà un valore di 800 miliardi in due anni, ma c’è chi si spinge fino a 1.000 miliardi.

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