Pil Usa rivisto al rialzo L’euro scivola sotto 1,25 dollari

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Scivola l’euro ai più bassi livelli da sette mesi nei confronti del dollaro, arretrando sotto quota 1,25, dopo che ieri la crescita del Pil Usa del primo trimestre è stata rivista al 3,5% dalla stima precedente del 3,1%. Pur risultando leggermente inferiore alle previsioni degli analisti, l’espansione dell’economia statunitense tra gennaio e marzo è il risultato di un’inattesa contrazione del deficit commerciale in marzo (55 miliardi di dollari contro i 60,6 della valutazione iniziale) ottenuta grazie a una crescita delle importazioni del 9,1% anziché del 14,7%, mentre le esportazioni sono aumentate del 7,2% anziché del 7 per cento. Positivo inoltre l’apporto della spesa dei consumatori (più 3,6% contro il precedente 3,5%).

Per quanto riguarda l’indicatore inflazionistico compreso nel computo del Pil, è stato rivisto al ribasso, al tasso annualizzato del +3,2% contro il precedente 3,3%. Il rialzo della stima sul Pil del primo trimestre - osservano gli economisti - contribuisce a far venire meno i timori che il caro-petrolio risulti di impedimento alla crescita economica.

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