Le pillole dimagranti erano pericolose: farmacie sotto accusa

da Genova

Dietologo, noto medico ospedaliero, titolare di tre studi avviatissimi in città. Un insospettabile, insomma? Un referente sicuro cui rivolgersi per iniziare una dieta senza rischi? Macché, il dottor F.T. era al centro di un enorme giro di pillole pericolose per chi aveva l’incubo della bilancia. Dalla show girl ballerina di lap dance alla zingara di un campo nomadi, eccezioni neppure troppo strane in una clientela fatta soprattutto di donne tra i 30 e i 40 anni. Ma il business della dieta - un giro milionario stando alle intercettazioni fatte al medico che diceva alla madre di aver guadagnato in un anno 404.700 euro - era basato su farmaci vietati, su anoressizzanti che possono avere gravi conseguenze sul fisico. Queste sono le accuse che il pubblico ministero Giovanni Arena e i carabinieri del Nas rivolgono al medico genovese, a due suoi colleghi, a molti farmacisti e ad altri collaboratori che hanno fatto salire a 40 il numero degli indagati. Quasi tutti professionisti sospesi dall’attività al termine dell’operazione «Anoressic Park», scattata tra martedì e mercoledì in tutta Italia.
Sì, perché Genova era il centro dell’attività, ma grazie a corrieri inconsapevoli, i cocktail dietetici venivano spediti a pazienti di ogni regione. E tra le contestazioni che il magistrato e gli uomini del capitano dei Nas Alessio Bombara muovono ai medici e ai farmacisti c’è anche quella della prescrizione di medicinali molto pericolosi senza visite mediche accurate. Addirittura, si legge nella relazione degli inquirenti, «spesso le diete venivano prescritte a distanza, telefonicamente o tramite internet attraverso siti dedicati». Un clic con il mouse e il sogno di vedere la bilancia sorridere ogni mattina sembrava diventare realtà. Anche a costo di non riuscire più a controllare il calo di peso. E persino di desiderio sessuale, visto che tra gli effetti collaterali di fendimetrazina, clorozepato e benfluorex non c’è solo il rischio di un mal di testa all’atto della lettura ma anche un crollo della libido.
L’inchiesta, partita un anno e mezzo fa e condotta con accertamenti in 29 diverse province da Udine a Ragusa, ha permesso di accertare che «le diete anoressizzanti venivano prescritte anche a persone che si trovavano già in conclamato stato di debilitazione fisica». Nel corso delle perquisizioni, ben 370 in tutta Italia, alcuni indagati hanno tentato invano di distruggere composti medicinali e documentazione sulle diete prescritte. Immediati anche i primi provvedimenti presi contro medici e farmacisti. Il dottor F.T. e i suoi due collaboratori sono stati «interdetti dall’esercizio della professione medica». Stessa sorte toccata a 12 farmacisti, mentre cinque farmacie sono state chiuse perché i loro titolari sono stati sospesi per sei mesi.

Per tutti c’è anche l’accusa di violazione della legge sugli stupefacenti. Ma i carabinieri dei Nas non hanno finito il loro lavoro. Ora devono andare alla ricerca di molti clienti ancora sconosciuti dei medici liguri. Per avvisarli dei rischi che potrebbero correre.

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