Pincio sì o no? Il 2 settembre parola alla giunta

Pincio sì, Pincio no. È chiaro che sarà questo il dilemma di fine estate a Roma. Almeno fino al 2 settembre, quando dovrebbe sapersene di più. In quella data, nella prima riunione della giunta comunale dopo la pausa estiva, verrà infatti presentata una memoria in merito al progetto del maxiparcheggio. Abbandonare il progetto, andando incontro a un danno erariale, o proseguire i lavori con alcune modifiche che salvaguardino le aree archeologiche? I due schieramenti sono trasversali anche all’interno del Pdl e affilano le armi. Da un lato c’è Francesco Giro, sottosegretario di Stato ai Beni e alle Attività culturali, che appartiene ai possibilisti e fa notare come «oltre il 60 per cento dell’area interessata dagli scavi non presenta alcun resto archeologico. Come dichiarato a più riprese dal soprintendente ai beni archeologici di Roma, Angelo Bottini la relazione presentata dai suoi uffici non esprime alcuna valutazione ostativa al progetto del parcheggio del Pincio ma pone solo alcuni criteri e limiti del tutto plausibili e logici, perché ispirati dalla legge». Dall’altra Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, sottolinea: «Al parere dei cinque saggi sostanzialmente contrario al parcheggio del Pincio si aggiunge la relazione della sovrintendenza ai Beni Archeologici e Culturali, che è chiarissima: l’area dove sorgeva la villa di Lucullo deve essere salvaguardata integralmente.

Due giudizi autorevoli che danno ragione al buon senso dei romani che non vogliono quell’inutile parcheggio e che anche per questo motivo hanno votato la scorsa primavera Alemanno ed il centrodestra». Il dibattito è aperto.

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