Un Pino Insegno spaghetti-swing

Alessandra Miccinesi

Un canovaccio che più teatrale non si può, con uno spettacolo che va a tutto swing (orchestra, scenografie, costumi e luci in stile Broadway) caratterizzato da un colpo di scena che, a una manciata di minuti dal debutto, rischia di mandare per aria lo show e in tilt il cuore del protagonista, costretto alla ricerca dello spettacolo perduto.
Esercizi di stile e sketch da avanspettacolo, momenti di riflessione e un’orchestra jazz, monologhi drammatici e situazioni della vita reale. Un po’ prima della prima è il titolo della nuova commedia musicale interpretata da Pino Insegno e scritta assieme a Francesca Draghetti, Riccardo Irrera, Alessandro Pondi e Antonello Sarno - dirige il fratello regista Claudio Insegno - che terrà il cartellone del Teatro Sistina dal 18 aprile al 14 maggio.
«Non è il solito spettacolo con numeri che si susseguono senza filo logico o il classico monologo, ma uno show poco italiano e molto emozionante. Piacerà al pubblico perché la gente oggi ha bisogno di entusiasmarsi, di provare i brividi sulla schiena».
Dopo gli applausi raccolti la scorsa stagione, l’attore e doppiatore, attualmente impegnato su Italia Uno nella conduzione del game show «Il mercante in fiera», torna nel tempio della commedia musicale italiana dove 23 anni fa cominciò la carriera con la sua Allegra Brigata. «Allora il patron Garinei ci guardava con gli occhi del papà e un misto di ansia. Sono felice di constatare che quella paura è diventata soddisfazione - chiarisce Insegno -. Il segreto della nostra longevità? Non saprei, forse ha pagato lo spirito di squadra: per dirla in gergo calcistico, per noi conta più il risultato, non chi segna più gol».
Numeri jazz con coreografie alla Bob Fosse, orchestra swing di 11 elementi, momenti goliardici, e pause interattive realizzate con filmati che vivificano improbabili duetti, più un numero di ballo durante il quale Pino Insegno in frac («sono il bello del gruppo, ma sono stanco di essere considerato sexy» scherza) rifà il verso a Richard Gere di Chicago ballando il tip-tap. «Sul palco sarò me stesso. Di solito non faccio Pino Insegno, ma sarà divertente perché il pubblico non se lo aspetta». Un po’ prima della prima racconta, unendo i contenuti all’estetica, il tracollo di uno show che inizia come se fosse Broadway e dopo pochi minuti grazie a un colpo di teatro si sgonfia, scivolando a... Torpignattara. Ma siccome lo spettacolo deve proseguire il primo attore sarà costretto ad affrontare l’incubo. «Un meccanismo porta a credere che tutto sia diverso in scena, ma attenzione, a cambiare non sarà la professionalità». E per non sciupare l’effetto sorpresa l’attore non aggiunge altro. «Posso solo dire che i contenuti dello spettacolo sono diversi e includono frammenti di commedia dell’arte, una bella fetta di canzone italiana, monologhi drammatici, gag, situazioni esilaranti, sketch e ballo. Tutto legato al filo narrativo del copione».
Sul palco, oltre a venti allievi dell’accademia Tuttinscena ci saranno la vocalist Donatella Pandimiglio (nel ruolo di una donna delle pulizie canterina), il gruppo dei Baraonna, e dodici ballerini coordinati da Claudio Ferraro. Già rodato nei palcoscenici di mezza Italia («credo che per funzionare, uno spettacolo deve poter uscire dall’anello del Gra» spiega Insegno), Un po’ prima della prima è l’ultima sfida di un attore impegnato su più fronti: televisivo (Premiata Teleditta), cinematografico («Lo zio d’America 2» con Christian De Sica), e del doppiaggio («Crash» e «L’era glaciale»).

«Le emozioni provate in palcoscenico? Sono le più forti, ma per fare teatro bisogna essere ricchi di famiglia: è anche per questo si fa la tivù, no?». Firma le scene Francesco Scandale, per i costumi Gisa Rinaldi, luci di Marco Macrini.
(info: www.ilsistina.com).

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