Giorgio Vasari diceva che Pintoricchio fosse un pittore fortunato, ma poco talentuoso. «Ebbe nondimeno molto maggior nome che le sue opere meritarono»: così, con un giudizio assai spietato, si esprime il grande scrittore nelle sue Vite de più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani. Eppure la storia lo ha sconfessato, e Pintoricchio è ancora oggi considerato uno dei protagonisti dellarte, di quel Rinascimento che ha prodotto mostri sacri come Michelangelo, Raffaello e Perugino.
Pintoricchio, nativo di Perugia, lavorò, come tutti i grandi dellepoca, molto a Roma, ed ebbe tra i suoi committenti ben cinque papi. Purtroppo molte delle cose realizzate sono andate distrutte, ma i capolavori che rimangono si possono ammirare nei palazzi, nelle chiese e naturalmente anche nei musei. Seguendo il successo della mostra di Perugia ancora in corso, e approfittando delle celebrazioni del 550° anniversario della sua nascita, è stata realizzata una guida dei luoghi pintoricchieschi di Roma. Certamente un itinerario sui generis, ma proprio per questo piuttosto affascinante. Un percorso che segue tutta la produzione del grande artista perugino, in modo cronologico, così da avere anche la possibilità di notare cambiamenti, influssi, tendenze. Il volume, edito da Silvana Editoriale e curato da Claudia La Malfa, è un ottimo compendio utilissimo anche per i non addetti ai lavori.
Di ogni opera presa in esame è raccontata la storia, dal primo incarico fino alla sua esecuzione ultima, con interessanti stralci di carteggio avvenuti tra il pittore stesso e i suoi committenti.
«Pintoricchio. Itinerario romano. Guida storico-artistica» (pagine 64, 30 illustrazioni a colori, prezzo 14 euro, in vendita nelle librerie e nelle edicole del centro).
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