Cronache

Pioggia di ricorsi sui rimborsi Tia

(...) «Le pratiche aperte in merito ai tributi sono state 75 - spiega il Difensore civico - la quasi totalità delle quali per il problema dell'Iva applicata alla Tia. Come noto, con sentenza della corte Costituzionale 238/09, è stata sancita l'inapplicabilità dell'imposta Iva sulla tariffa di igiene ambientale. Nell'attesa di una chiara presa di posizione legislativa, numerosi cittadini hanno inoltrato richieste di rimborso Iva indebitamente versata dal 2006 al 2009, e cioè da quando la Tarsu è diventata Tia».
In sostanza si parla di alcuni milioni di euro che la municipalizzata dovrebbe restituire ai genovesi, ma che, come è stato spiegato in una conferenza stampa alcune settimane fa, per i cittadini pare sia un miraggio. Se da un lato il sindaco Marta Vincenzi chiede che sia il governo a rimborsare l'Iva o che si ponga rimedio con un decreto legislativo, dall'altra ci sono i genovesi infuriati perché finora non hanno visto ancora il becco di un quattrino. L'Iva, infatti, è stata pagata alla municipalizzata e i genovesi si aspettano proprio dall'azienda la cifra indebitamente percepita per anni. Che poi il Comune si debba rifare sul governo saranno un pochino fatti suoi. «Se la si vede dal punto di vista di Palazzo Tursi - continua Orsini - effettivamente l'Iva è andata allo Stato e quindi il Comune ne dovrebbe esigerne la restituzione. Ma io nel frattempo sto con i cittadini. E' giusto che riabbiano quanto indebitamente è stato loro imposto di pagare da quell'ente o da quell'azienda cui hanno versato diligentemente fior di milioni di euro».
Ieri mattina il Difensore civico ha salutato favorevolmente la proposta del collega provinciale Pietro Gambolato che aveva chiesto una "casa comune" per i tre difensori civici. Orsini ha inoltre spiegato come i casi trattati nel 2009 dal suo ufficio siano stati 436 rispetto ai 286 del 2008. «Il maggiore numero di interventi - dice Orsini - li abbiamo fatti per le questioni delle multe dei vigili urbani. Sono state 119 e per la quasi totalità riguardavano i sistemi di telecontrollo e le corsie dei bus. Auspichiamo che gli agenti, qualora ci siano evidenti errori, facciano ricorso all'istituto dell'autotutela e annullino immediatamente quelle multe che sono sbagliate di partenza.

Facendo così eviteranno ai cittadini inutili perdite di tempo e spese giudiziarie».

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