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Pioltello Piccola di 4 anni lasciata sola in auto a 5 gradi sotto zero

Incontra degli amici nel cuore della notte, ha con sé la figlia della compagna, di 4 anni, ma per lui non è un problema. La chiude in auto al gelo per 2 ore e va al bar a ubriacarsi. Protagonista un ecuadoregno, Ivan Harol G.V. di 34 anni. È stato bloccato dai carabinieri di Cassano d’Adda per abbandono di minore e il suo arresto è già stato convalidato dal tribunale. È successo tutto l’altra notte. È l’una e ai carabinieri arriva una chiamata. È una donna, concitata, con altre voci intorno: spiega che una bimba di pochi anni, sola, al freddo e impaurita, sta piangendo disperata nell’abitacolo di una vettura chiusa a chiave in via Cilea, a Pioltello. Immediata la corsa. I militari riescono a trovare in pochi minuti l’automobile, una Peugeot 207 intorno alla quale si sono radunate diverse persone che cercano di consolare la piccola. Ha solo 4 anni, è figlia di un’ecuadoregna. I carabinieri aprono la porta anteriore della Peugeot e la piccola viene soccorsa e portata al sicuro in caserma, dove i militari la tranquillizzano riparandola dai meno 5 gradi della notte. Altri militari, intanto, attendono l’uomo che dopo mezz’ora arriva. Non si regge in piedi e tenta di far credere di essersi allontanato proprio per andare a cercarla. Manette per l’extracomunitario, quindi, e convocazione in caserma della madre, perché rientrasse a casa con la figlia quanto prima. Ci vorrà qualche mese, dicono gli psicologi, perché la piccola possa cercare di rielaborare la gran paura. Più tardi, sempre a cura dei carabinieri, la ricostruzione dei fatti. La minore era stata lasciata in custodia al convivente dalla madre 35enne che a mezzanotte e mezza iniziava il turno di lavoro. La donna si fidava. Lui, autista, dalla loro abitazione di Rivolta d’Adda l’aveva accompagnata in azienda a Segrate, dove lavora come operaia. Probabilmente aveva già fissato ore prima un appuntamento con gli amici che lo attendevano poco lontano dal luogo di lavoro della moglie. Tanto la piccola diceva solo poche parole, non avrebbe potuto raccontare alla madre di quanto avrebbe subito.

La donna, d’altro canto, aveva voluto portare anche la figlia nel tragitto da casa al lavoro perché non si svegliasse da sola spaventandosi, non trovando nessuno. Non sospettando, certamente, che così facendo le sarebbe spettato ben di peggio.

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