Piquadro scommette sull’estero

da Milano

Il 25 ottobre debutterà in Borsa, al mercato Expandi, Piquadro, società bolognese produttrice di cartelle, borse e oggetti di pelletteria. L’offerta pubblica dei titoli è partita ieri e si concluderà venerdì prossimo; sul mercato andrà il 35% del capitale, frutto della cessione da parte del fondo di private equity Bnl Investire Impresa, entrato due anni fa. Marco Palmieri, presidente e fondatore, e la sua famiglia manterranno il 65% del capitale «senza cedere nemmeno un’azione». «Abbiamo l’obiettivo di diventare un marchio più internazionale - ha spiegato ieri lo stesso Palmieri - e con la quotazione puntiamo a una maggior visibilità a lungo termine. Un nostro obiettivo è il mantenimento di una buona generazione di cassa, attualmente pari a 3 milioni di euro all’anno». Oggi le vendite di Piquadro sono realizzate per l’80% in Italia e solo per il 20% all’estero; in calendario l’apertura di negozi, di proprietà o in franchising, nelle principali capitali europee, a cominciare da Parigi. La produzione è effettuata completamente in Cina, sotto uno stretto controllo-qualità italiano, ma con materia prima esportata dall’Italia.


I ricavi nell’ultimo esercizio chiuso lo scorso 31 marzo sono ammontati a 35,7 milioni (23,5 nel 2006), con un risultato operativo di 9,6 milioni (5,3), un utile netto di 5,5 milioni (3,05). La forchetta indicativa di prezzo è stata fissata a 2,1-2,3 euro per azione, per una valorizzazione del capitale economico compresa fra 105 e 115 milioni.

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