Pirati con mitra e bazooka contro una nave italiana

Aden Raffiche di mitra contro una nave italiana che ieri mattina viaggiava dal porto malese di Danjung a quello yemenita di Aden. Due barchini con otto pirati a bordo, armati anche di bazooka, hanno attaccato la portacontainer Italian Garland che è riuscita a fuggire senza lamentare feriti, ma riportando solo danni ad alcune apparecchiature.
È ormai un bollettino di guerra quotidiano quello che riporta gli attacchi nel tratto di Oceano Indiano compreso tra la penisola arabica e il Corno d’Africa. Risale a domenica scorsa la precedente azione ostile nei confronti di un mercantile italiano, il Valle di Castiglia, in navigazione dall’Oman verso il Canale di Suez: colpi di armi leggere sono stati sparati da un barchino che si era avvicinato a grande velocità, ma anche in quel caso il cargo era riuscito a disimpegnarsi e a fuggire. Giovedì una nave da guerra americana ha catturato cinque sospetti pirati dopo uno scontro a fuoco nell’Oceano Indiano, mentre altri otto pirati sono stati catturati da una fregata turca, sempre nel golfo di Aden. Nei giorni precedenti i fuorilegge del mare hanno sequestrato alcune imbarcazioni indiane al largo delle coste somale. Stessa sorte per un cargo libico e una nave spagnola.
Con l’obiettivo di scoraggiare gli atti di pirateria, il golfo di Aden è pattugliato dalle navi dell’operazione Ue «Atalanta», al comando del contrammiraglio Giovanni Gumiero: presenti due mezzi della Marina militare italiana, le navi Etna e Scirocco. Dal dicembre scorso il dispositivo ha assistito una quarantina di navi italiane che transitavano nell’area. Ogni anno sono quasi duemila i mercantili battenti bandiera italiana che passano in quella zona infestata dai pirati.
L’attacco alla Italian Garland, della società Italia marittima di Trieste, è avvenuto in mattinata a circa 300 miglia dalle coste dell’Oman. La portacontainer - con 22 persone a bordo, di cui 9 italiani - è stata avvicinata da due barchini di circa 10 metri di lunghezza che hanno sparato colpi di mitra contro la nave danneggiando alcune apparecchiature.


La Garland ha immediatamente allertato la centrale operativa della Guardia costiera che ha suggerito alcune manovre (accelerare e procedere a zig zag) da fare per allontanarsi rapidamente dai pirati. L’operazione è riuscita, i barchini hanno desistito dall’inseguimento e la nave ha potuto proseguire verso Aden.

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