Lo slogan, notissimo, è ormai un marchio di fabbrica: la potenza è nulla senza controllo. Un azzeccato claim pubblicitario che riassume il caposaldo della filosofia produttiva di Pirelli: concepire pneumatici orientati verso prestazioni sportive, certo, ma capaci di garantire sempre il massimo di sicurezza. «Non a caso, siamo stati tra i promotori dei protocolli dintesa sulla sicurezza stradale, sottoscritti in Europa da molte aziende - spiega Alessandro DEste, direttore logistica e direttore Italia di Pirelli Tyre -. Dai nostri prodotti, poi, emerge da sempre una spiccata attenzione verso aspetti come gli spazi di frenata, la resistenza allacquaplaning e la tenuta di strada». Aspetti che negli ultimi anni hanno dovuto misurarsi con una più accentuata sensibilità, da parte di clienti e istituzioni, verso i temi della mobilità sostenibile. «Già allinizio del 2008 Pirelli ha aderito a questa tendenza verde con il rilancio dello storico brand Cinturato - prosegue DEste -. Abbiamo esordito con il Cinturato P4 e P6, destinati a vetture di piccola e media cilindrata, ai quali lanno scorso si è affiancato il P7 e poi, a partire da questanno, lo Scorpion Verde, specifico per Suv e crossover. Una cosa è certa: lo sviluppo di questi prodotti ha rappresentato una sfida tecnologica affascinante, ma complessa». E il perché è presto detto: gli pneumatici che esprimono il massimo in spazi di frenata e tenuta di strada, lo fanno perché sono caratterizzati da un grip elevato. In altre parole, aderiscono allasfalto meglio di altri. Ma questa caratteristica, di per sé positiva per la sicurezza, nasconde un rovescio della medaglia in termini ecologici: tali pneumatici, infatti, tendono a rotolare con minore efficienza e a disperdere energia. Il che finisce per impattare negativamente su consumi ed emissioni di CO2. Che fare, quindi? «Era necessario trovare un punto di equilibrio tra due aspetti che, fisicamente e chimicamente, apparivano inconciliabili - risponde DEste -: vale a dire, rimanere ai vertici in fatto di aderenza e, contemporaneamente, ottenere una bassa resistenza al rotolamento. Oggi, riteniamo di esserci riusciti: uno pneumatico come il Cinturato P7, per esempio, non rinuncia a nulla di quei caratteri di sicurezza e guidabilità che da sempre fanno parte del dna di Pirelli, ma a questi aggiunge un alto grado di efficienza energetica. Ed è proprio questo il senso della strategia Green Performance, a cui da tempo sispirano le scelte industriali e commerciali del nostro gruppo».
Uneccellenza, quella dei più recenti prodotti Pirelli, riconosciuta anche dallAdac, il prestigioso Automobil Club tedesco che nei mesi scorsi ha condotto una serie di test sui diversi pneumatici, in termini tanto di sicurezza quanto di ecocompatibilità. Risultato: il Cinturato P7 e P6 hanno stravinto nelle rispettive categorie. Il primo, in particolare, si è distinto in tutti i parametri presi in considerazione, a cominciare dalla frenata su superfici bagnate, dai bassi consumi e dalla silenziosità. Merito, anche, di una struttura derivata direttamente dal P Zero, prodotto di vertice della gamma Pirelli: «È estremamente bilanciata e forte anche nelle cosiddette spalle - precisa DEste -: questo garantisce maggiore resistenza e permette, anche in curva o in frenata, di mantenere omogenea la superficie dimpronta, vale a quella con cui lo pneumatico aderisce alla strada».
Ma nonostante i risultati raggiunti finora, limpegno di Pirelli sul fronte dellinnovazione e della sicurezza è ben lungi dal considerarsi concluso. Anzi, il prossimo futuro promette novità importanti. «Stiamo lavorando - conclude DEste - per adeguarci fin dora alla normativa europea che dal 2012 imporrà lapplicazione sugli pneumatici di etichette che ne attestino lefficienza energetica, la capacità di frenata sul bagnato e la rumorosità.
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