«Pirelli torna in utile E per l’immobiliare puntiamo sui servizi»

Ritorno all’utile industriale nel 2009 per Pirelli & C., dividendo in forse e ampliamento del patrimonio gestito della controllata immobiliare. Questi i tre passaggi chiave delle dichiarazioni di ieri del presidente, Marco Tronchetti Provera, rilasciate a margine del Consiglio per le relazioni tra Italia e Usa tenutosi a San Clemente (Venezia). «Abbiamo già detto che nel 2009 prevediamo un ritorno al profitto delle nostre attività industriali», ha detto Tronchetti Provera, aggiungendo che il dividendo «è cosa che valuterà il consiglio prima della prossima assemblea». Come spiega un analista, che si attende una cedola pari a zero, per la fine del 2009 Pirelli & C dovrebbe riuscire a conseguire un risultato positivo a livello industriale grazie alla buona performance dell’attività degli pneumatici, che dovrebbe più che compensare le perdite del business immobiliare.
Quanto a Pirelli real estate, la controllata alle prese con un aumento di capitale da 400 milioni, Tronchetti Provera ha detto che le prospettive dopo l’operazione sono di «sviluppare sempre di più le attività di servizio, essendo l’attività di gestione la più importante in Italia, con sei miliardi di patrimonio, che immaginiamo di potere allargare». Intanto a Piazza Affari i titoli Pirelli Re continuano con i forti strappi al rialzo o al ribasso: dopo il balzo di oltre l’8% di giovedì, ieri è stata la volta delle vendite, con una secca flessione del 5,5% a 0,9705 euro. I diritti relativi all’aumento, invece, sono schizzati verso l’alto guadagnando il 35% a 2,22 euro. Considerando che sette diritti danno la possibilità di sottoscrivere 135 azioni al prezzo unitario di 0,5 euro, nonostante il deciso calo di Borsa di ieri, risulta ancora nettamente conveniente comprare titoli sfruttando l’aumento di capitale e quindi passando per i diritti. Se infatti sul mercato le azioni Pirelli, come detto, hanno terminato a 0,9705 euro, comprando i diritti su questi livelli si spunterebbero 62 centesimi per titolo. «I movimenti di Pirelli Re – commenta un operatore – sono anomali, così come lo sono stati quelli di Seat Pagine Gialle recentemente e non sono spiegabili né con ragioni fondamentali, né con ragioni speculative. Se fossimo in presenza di speculazione, infatti, è difficile comprendere il motivo per cui, con il prezzo dei diritti così a sconto rispetto a quello di mercato, la settimana scorsa ci sia stata una sorta di corsa all’acquisto dei titoli in Borsa». Alcune indiscrezioni, tuttavia, potrebbero almeno parzialmente motivare l’impennata dei prezzi dei diritti: sembra che la famiglia dei Malacalza, che settimana scorsa ha annunciato di avere raggiunto un accordo per rilevare un iniziale 3,5% di Camfin, la cassaforte controllante di Pirelli & C., possa essere interessata a entrare anche nella società immobiliare proprio dalla porta dell’aumento di capitale. Come contropartita la famiglia genovese potrebbe siglare alcuni importanti accordi di tipo industriale con il gruppo della Bicocca.
Intanto, anche i manager Pirelli danno fiducia alle azioni della controllata immobiliare.

Ieri, infatti, Borsa Italiana, in ottemperanza alla normativa sull’internal dealing, ha reso noto che l’amministratore delegato Finanza di Pirelli Re, Claudio De Conto, ha investito 147mila euro nella società immobiliare, suddivisi tra 125mila in azioni e 22mila in diritti legati all’aumento. Infine, Pirelli Re ha annunciato che Tecla Fondo Uffici ha venduto un immobile alla Spezia per un importo complessivo di 3,85 milioni, realizzando una plusvalenza lorda di oltre un milione rispetto al valore di libro.

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