Entusiasmo Milan. Ibrahimovic e Robinho hanno fatto cambiare la faccia a tanti. E poco importa se per giocare ci sarà da sgomitare. Andrea Pirlo se la ride. Il posto suo è quasi garantito e, forse, gli toccherà qualche bella figura in più. I suoi passaggi verticali sono ideali per attaccanti con le caratteristiche di quelli rossoneri... Ma c'è di più.
Proprio Pirlo, dal ritiro della nazionale spiega la svolta di Silvio Berlusconi. «C'è stato molto vicino negli ultimi tempi, venendo spesso negli spogliatoi - ha detto il centrocampista -. Ora ci ha fatto gli ultimi due regali, gli è tornata la passione». Regali che, ammette lo stesso Pirlo, fino a qualche settimana fa non sembravano verosimili. «Devo essere sincero, all'inizio non me l'aspettavo: poi da qualche parola ho cominciato a capire».
Di fatto, la campagna di rafforzamento del Milan «colma il gap con l'Inter». «Ora siamo costruiti per vincere in Italia e in Europa: con due nuovi attaccanti ci vorrà un po' di tempo per i meccanismi ma, possono giocare tutti e quattro insieme, Ibra, Pato, Ronaldinho e Robinho. Anche l'anno scorso avevamo un centravanti e tre attaccanti dietro, e furono i due mesi migliori della stagione. Certo si dovranno sacrificare tutti e correre».
Pirlo smorza le polemiche sull'ingaggio di Ibra. «Di grandi campioni ce ne sono pochi ed è giusto che guadagnino tanto. Siamo tutti contenti del suo arrivo e queste cose non si guardano, aveva già un contratto importante con il Barcellona e lo ha mantenuto».
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