Per l'accoglienza dei profughi in arrivo dalla Libia «Milano farà la sua parte». Il sindaco, Giuliano Pisapia, lo ha spiegato a margine della festa multietnica «Living Together», a Corvetto, nella zona sud di Milano. Proprio ieri il sindaco di Pieve Emanuele, Rocco Pinto, ha minacciato le dimissioni se entro il 10 giugno non saranno smistati nelle altre cittadine della Lombardia i circa 400 profughi arrivati a metà maggio. Pisapia ha assicurato che la città farà la sua parte in accordo con i sindaci dei Comuni della Provincia e anche con la Regione Lombardia, che «non ha preso in mano la questione» finora.
«Milano - ha aggiunto - deve tornare ad essere la città dell'accoglienza». E ancora: «Milano deve tornare ad essere città della convivenza tra persone di origine diversa, ma anche tra anziani e bambini, e deve tornare ad essere gioiosa». Il sindaco mostra di gradire la giornata organizzata dalla Comunità di sant'Egidio: «Vorrei che feste come questa non fossero l'eccezione, ma la quotidianità dei quartieri e delle periferie di Milano».
Arrivano intanto le prime proteste contro il dislocamento dei profughi libici in Italia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.