Oltre novemila euro lordi al mese, pari a un netto di circa cinquemila: questo è lo stipendio che Giuliano Pisapia percepisce dal mese scorso come sindaco di Milano. È lo stesso stipendio (stabilito per legge nel 1999 in quindici milioni di lire, e aggiornato successivamente) che percepiva il suo predecessore Letizia Moratti, la quale però aveva deciso di devolverne quasi la metà al Centro Antiviolenza della clinica Mangiagalli.
Pisapia, al momento della nomina, ha dovuto scegliere tra lo stipendio di sindaco e la pensione da ex deputato. Avendo seduto per due legislature a Montecitorio, eletto come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista, Pisapia è infatti titolare di un vitalizio di 4.275 euro mensili: che per legge, però, è incompatibile con le cariche di amministratore in comuni con più di 250mila abitanti. E Pisapia ha preferito lo stipendio da sindaco.
Indossare la fascia da primo cittadino, si fa presente nellentourage del sindaco, costituisce comunque per Pisapia un consistente passo indietro dal punto di vista economico: dopo avere vinto le elezioni, come promesso si è autosospeso dalla professione di avvocato, che negli ultimi anni gli aveva consentito di portare a casa redditi compresi tra i seicentomila e gli ottocentomila euro. Oltretutto, spiega lo staff del primo cittadino, ora Pisapia deve pagarsi di tasca propria i contributi previdenziali.
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