Pista familiare nel giallo di Cremona

da Cremona

Nuovo caso per il Ris di Parma. Lo speciale reparto operativo dei carabinieri ieri è arrivato nella «villetta del massacro», com'è stata ribattezzata per la gran quantità di sangue di cui è tappezzata, l'abitazione in cui è stato assassinato Angelo Ogliari, 45 anni, commerciante d'auto e protagonista di un'intricata storia di sottrazione di minore. Sempre ieri da Crema è partito l'ordine per l'Interpol di rintraccio per la ex moglie della vittima, Jolanka Lewandovska e il suo convivente, Edgar, autista uruguayano. «Sono i primi sospettati - non ha nascosto ieri il procuratore della Repubblica di Crema Benito Melchionna - anche se non si escludono altre piste per il delitto: il regolamento di conti piuttosto che l'aggressione a scopo di rapina, anche se nella villetta non manca niente».
Il procuratore, insomma, vuole arrivare a interrogare i due. Soprattutto dopo che i vicini di casa della vittima hanno spiegato di aver visto la donna solo qualche giorno fa, a Crema, camuffata con una parrucca di colore biondo chiarissimo. Intanto l'arma del delitto non si trova. E i carabinieri sottolineano: «L'ora del delitto la collochiamo intorno alle 17 del 30 ottobre, 24 ore prima rispetto al ritrovamento del cadavere mentre non pensiamo a un solo aggressore ma ad almeno a due».

Poco più di due settimane fa il tribunale polacco si era espresso per l'affidamento della piccola Diana, 7 anni, al padre. Angelo Ogliari amava molto quella figlia che chiamava «principessa» e la moglie polacca gliela aveva portato via dopo la separazione non facendogliela più vedere.

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