Nino Materi
Nellera pre-euro una Margherita in pizzeria costava mediamente 4mila lire; dallintroduzione delleuro la stessa Margherita costa 5 euro. Insomma, il prezzo è più che raddoppiato. Il tutto a fronte di una spesa - da parte del pizzaiolo - che per gli ingredienti della Margherita è inferiore a un euro.
Ma guai a fare questo semplice «conto della serva» davanti a un pizzaiolo, perché lui vi dirà subito - brandendo un ciocco del suo forno a legna - che per lui il costo della Margherita non si limita a quello degli ingredienti (pasta, olio, sale, pomodoro, mozzarella e basilico), ma comprende unaltra lunga serie di voci ben più onerose che vanno dallo stipendio ai camerieri, allaffitto del locale. Tesi originale, non cè che dire.
Comunque una cosa è certa, leffetto euro sulle pizze è stato lo stesso di una punta di bicarbonato nella limonata: uneffervescenza (di prezzo) assolutamente incontrollata e, soprattuto, ingiustificata.
Uno scenario che ha concorso sicuramente a un sorpasso «storico»: quello della pizza congelata o precotta su quella tradizionale consumata al ristorante.
A dire il vero si tratta di un «sorpassino», visto che ci troviamo davanti a due percentuali quasi ex aequo: 2,2 kg contro 2,1 kg. Insomma, nel 2005 gli italiani hanno mangiato più pizza surgelata che artigianale. Su 4,3 kg annui consumati pro capite, 2,2 kg sono stati di pizza precotta e surgelata, mentre 2,1 sono i kg consumati in pizzeria. Il dato è fornito dall'Istituto europeo della pizza italiana (Iepi), che segue l'evoluzione del mercato e della qualità della pizza.
«Numeri che colpiscono di più, se si pensa che prima del 1990 in Italia non si vendeva una sola pizza surgelata - spiega allagenzia Adnkronos, Manuele Ceccarelli, coordinatore dell'Iepi - e che in soli 15 anni è stato raggiunto un risultato che per altri prodotti, come il gelato, è stato conseguito nell'arco di 30-40 anni».
Breve parentesi: questa del gelato è unaltra corsa al rialzo. Anche qui leffetto-euro è stato devastante, la medesima coppetta crema e cioccolato che fino al 2002 costava mille lire, ora costa 2,50 euro; chiusa parentesi, e torniamo alla pizza.
«Da una recente indagine risulta che il numero di esercizi e il fatturato dei locali sono aumentati di 10mila unità e di quasi il 10% negli ultimi due anni - sottolinea al Giornale il Centro Studi Fipe/Confcomercio -. Lo scontrino medio è di 13 euro e i coperti, grazie allampliamento delle sale, sono passati in media da 83 a 113. Il numero dei frequentatori, soprattutto giovani e famiglie, è passato da 3,9 a 4,4 milioni».
Ma nel contempo a «lievitare» sono state anche le pizze del supermercato, vale a dire quelle surgelate e precotte. Un boom esploso di pari passo con la crescita della qualità del prodotto e la convenienza di un prezzo che supera di poco un euro a pizza.
«La verità - continua Ceccarelli - è che la pizza artigianale è destinata a soccombere, perché quella industriale, fatta con dei tecnici che lavorano costantemente per migliorare il prodotto, sta diventando sempre più buona e conveniente. In certi supermercati paghi 0,99 euro per tre Margherite (meno di un euro per tre Margherite? Sarà, ma noi unofferta simile non labbiamo mai vista... ndr). Le pizzerie invece devono fronteggiare gli stessi costi dei ristoranti ma sono obbligate a mantenere dei prezzi più bassi. In più sono rimaste al palo, non cercano di aumentare la qualità del prodotto».
«Di questo passo - conclude Ceccarelli - finiremo per mangiare in pizzeria una pizza scongelata al momento e scaldata nel forno».
«Ma non dica sciocchezze questo Ceccarelli - ribatte Gennaro Assumma, presidente dellassociazione Amici della pizza -, quella roba surgelata, che mi rifiuto di chiamare pizza, non potrà mai essere più buona di una Margherita gustata a Napoli».
Ma anche a Milano, dove unottima «pizza bufalina» - con pomodoro, mozzarella di bufala e nulla più - te la fanno pagare la bellezza di 9 euro. Roba che se ci vai con tutta la famiglia, rischi di «infartuare» il portafoglio.
Che sia meglio una visitina al reparto surgelati?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.