Pizzi e gonne da rodeo Dior nella Casa degli spiriti

La cruise collection della stilista Maria Grazia Chiuri dedicata alle moderni amazzoni s'ispira alle eroine di Isabel Allende

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Chantilly «Un costante esercizio di memoria e immaginazione» dice Isabelle Allende del mestiere di scrivere che pochi svolgono bene come lei, magica autrice di storie indimenticabili. Al suo primo libro, La casa degli spiriti, è in parte dedicata la strepitosa collezione Dior Cruise 2019 presentata ieri sera nelle scuderie del castello di Chantilly, le più grandi d'Europa, costruite nel XIV secolo, distrutte durante la Rivoluzione Francese e ricostruite in epoca napoleonica. Qui Maria Grazia Chiuri ha addirittura organizzato un rodeo con 8 «escaramuzas», ovvero le donne che in Messico, negli anni Cinquanta, hanno ottenuto di poter competere al pari degli uomini nelle cosiddette «charreadas», gli scatenati rodei messicani. «Lo fanno con i loro abiti tradizionali spiega la designer romana alla guida creativa della storica maison francese seguendo una serie di complicatissime regole che li trasformano in divise ufficiali per una durissima competizione sportiva ma senza rinunciare a un'oncia di femminilità». Da qui l'idea di dedicare a una moderna amazzone, forte e interessante come un'eroina della Allende quella che lei stessa definisce la più complessa delle collezioni destinata ad arrivare nei negozi sotto Natale con proposte che vanno dall'inverno alla primavera inoltrata e che producono circa il 70 per cento del reddito di un brand. Inevitabile chiederle se guidare una maison come Dior è come un rodeo. «Assolutamente sì risponde ridendo ma anche la vita è così, l'importante è sempre restare in sella». Ecco allora queste divine cavallerizze con le ampie ed elaborate gonne del celebre New Look lanciato da Christian Dior nel 1947, ma con diversi tipi di giacca oltre al mitico modello Bar su cui la Chiuri scrive ogni volta un nuovo e interessante capitolo di moda. C'è ad esempio un sublime biker di pelle con la scritta Dior Rodeo sulla schiena. Un indimenticabile cappotto in cashmere bianco che da lontano sembra dipinto è invece magistralmente ricamato a mano con la tecnica degli arazzi di Arrigo Boetti. Qui il pensiero corre inevitabilmente a Meryl Streep che nel film tratto da La Casa degli spiriti interpreta il ruolo di Clara del Colle, moglie di Esteban Trueba (Jeremy Irons) un uomo incapace di capire la forza e l'intelligenza femminile. «L'idea era rifare a modo mio la toil de Jouy, una stoffa da tappezzeria che in Francia è una specie di ossessione» sostiene Chiuri anche se poi ammette di aver messo tigri, scimmie, paesaggi onirici e molto selvaggi al posto delle solite pastorelle francesi. Le ragazze sfilano con comodissimi stivali da equitazione, del tipo più nuovo che è in gomma antifango oppure con una comoda apertura a scomparsa sul malleolo. Tutte indossano magnifici sombreri firmati da Philip Treacy, il cappellaio matto che al recente matrimonio reale ha firmato la piccola toque verde indossata dalla madre di Meghan Markle e il cappellino blu dell'imbronciata Victoria Beckham. Le gonne poi sono una meraviglia con il delicato pizzo Chantilly plissettato in mille modi diversi nei più classici colori della modernità: nero, nude, bianco e un'unica fulminante versione rosso passione. Perfino le divise delle escaramuzas escono dai prestigiosi atelier della maison seguendo pedestremente le innumerevoli regole di questa seducente divisa.

Oggi madame Chiuri pranzerà con Isabel Allende arrivata apposta dagli Stati Uniti per assistere alla prima sfilata della sua vita. «Ma davvero si è ispirata al mio libro? Ma come ha fatto?» ci ha chiesto durante un incontro del tutto casuale. Semplice signora, anche per la Chiuri il lavoro è un costante esercizio di memoria e immaginazione.

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