Michel Platini è tornato a bomba. É tornato a occuparsi del calcio-scommesse, cioè. E lo ha fatto con un salto di qualità nelle sue dichiarazioni che sono da segnalare e da sottolineare. A margine dei lavori del vertice Uefa, il dirigente francese ha puntato il dito nei con fronti dei calciatori. «Qui è in ballo il gioco, il calcio, qui non c'entrano la violenza e neanche il doping, c'è di mezzo la delinquenza e anche il riciclaggio. Ho chiesto da tempo che la polizia vigili su questo nostro mondo» è la premessa di Platini prima di giungere all'appello diretto e conclusivo. «Sono anni che mi batto in prima persona: saervono controlli e pulizia ma dobbiamo difendere il gioco del calcio. Ecco perchè dico e ripeto che sono i calciatori i maggiori interessati a questa difesa» il passaggio successivo prima di cvhiudere con una stoccata ai ritardi denunciati dal paese Italia. «In Francia hanno fatto delle leggi specifiche sulle scommesse, adesso si muove anche l'Italia: meglio tardi che mai» la battuta conclusiva.
Che siamo i calciatori i personaggi deputati a difendere il calcio dall'assalto di malavita e maliintenzionati è noto.
Platini inchioda i calciatori a nuove responsabilità: tocca a loro ripulire il calcio
Il presidente dell'Uefa è tornato a parlare dello scandalo scommesse di Cremona e ha ripetuto una sua vecchia idea: «Servono controlli e pulizia». Ancora più attuale il suo appello lanciato alla categoria: «Solo i calciatori possono salvare il calcio».
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