Il caldo torrido, lassenza di vento e il mare calmo sono da tutti gli esperti considerate le condizioni ideali per la fioritura dellalga tossica. Ma il fenomeno che sta mettendo in pericolo la balneazione lungo la costa di Genova scatena anche le polemiche politiche. Chi parte allattacco è Gianni Plinio, capogruppo regionale di An, che ha già presentato uninterpellanza urgente per far verificare lesistenza di una eventuale correlazione tra nuova emergenza per l«alga tossica» e malfunzionamento dei depuratori genovesi, un problema che già nelle scorse settimane aveva provocato una polemica dei cittadini contro il Comune.
«Giudico indispensabile far effettuare, con la massima attenzione, una verifica di questo genere - ha detto Plinio -. Del resto esiste una dettagliata relazione dellArpal che giudicava gli impianti di depurazione genovesi non a norma. È assai grave il danno che deriverà agli operatori balneari ed allimmagine stessa del turismo genovese dallennesimo divieto di balneazione proprio nel pieno della stagione».
Il capogruppo di An ha già bene in mente cosa fare nel caso venisse dimostrato che linquinamento provocato dal malfunzionamento dei depuratori agevoli la diffusione dellalga tossica: «Se lipotizzata correlazione dovesse risultare plausibile, mi riserverò di promuovere azione giudiziarie per danneggiamento ambientale nei confronti del sindaco di Genova e degli altri amministratori responsabili con richiesta di risarcimenti per il danno provocato».
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