Una serie che è la fantascienza distopica di William Burroughs in purezza e che rischia di essere la fiction più intelligente, e quindi disturbante, del 2025. Si tratta di Plur1bus (scritto così, nessun refuso) che in Italia è disponibile per i clienti di Apple Tv.
A realizzarla Vince Gilligan, il genio narrativo dietro Breaking Bad e Better Call Saul che dà vita ad una trama che oltre alle suggestioni di Burroughs fonde Orwell, L'invasione degli ultracorpi e un'ironia corrosiva (dove l'individualismo a stelle e strisce ha un grosso peso). Il tutto sino a tratteggiare - fotogramma per fotogramma - un incubo travestito da utopia, in cui la felicità "universale" diventa la più sottile delle tirannie.
Riducendo tutto all'osso: la protagonista, Carol Sturka (Rhea Seehorn al suo meglio), è una scrittrice di chick-lit, piuttosto cinichella, che si accorge di essere l'unica persona immune a un virus (alieno?) capace di rendere tutti felici. Attorno a lei, un'umanità sorridente e piallata ha rinunciato a ogni scontro, a ogni diversità e persino al pensiero individuale. Nel mondo di Plur1bus, non esistono più io ma solo questo individuo. La gioia è un comandamento, la dissidenza è considerata patologica. Carol diventa così una sorta di Cassandra che si oppone alle magnifiche sorti e progressive: incompresa, bandita, peggio: oggetto di un'ossessiva cura da parte di una collettività che vuole solo integrarla nel coro universale che fa dei tutti un uno (come preconizzato dal titolo della seria). La sua resistenza, rabbiosa e scomoda, mette a nudo l'inquietudine di una società che teme il dolore più della perdita della libertà. Gilligan non cerca l'empatia facile: fa la parodia, con lucidità chirurgica, del nostro mondo che, pur di eliminare la sofferenza, vende l'anima (a un virus, manco al diavolo).
L'idea che l'unanimità sia un bene assoluto diventa qui la più perversa delle illusioni. Plur1bus chiede allo spettatore con ferocia: un mondo senza dolore è ancora un mondo umano? Un'anestesia collettiva vale la perdita dell'individualità? Amanti del Woke astenersi dalla visione...