Firenze - È scattato il deferimento per Inter e
Milan per il trasferimento del portiere Simone Brunelli dalla sponda nerazzurra a quella rossonera; il caso del giocatore 23enne è sfociato nell'inchiesta su
bilanci e plusvalenze. Secondo l'accusa le due società, anche grazie a Brunelli, avrebbero realizzato le plusvalenze in bilancio. Il giovane portiere aveva denunciato che la sua firma sul contratto depositato dall'Inter fosse falsa. La Federcalcio l'anno scorso aveva aperto un fascicolo, tramite l'allora capo dell'ufficio indagini Italo Pappa, ma poi tutto si era fermato per l'esplodere dello scandalo di Calciopoli.
Oggi la relazione fornita dall'ufficio indagini della Figc guidato da Francesco
Saverio Borrelli ha portato la Procura federale a deferire presso la commissione disciplinare
le due società milanesi, Gabriele Oriali, all'epoca dei fatti direttore tecnico dell'Inter e ora
consulente di mercato di via Durini, i medici sociali del club rossonero e lo stesso Brunelli.
Oriali deve rispondere di slealtà sportiva e della violazione dell'articolo 91 delle Norme
organizzative interne della Figc, ovvero l'obbligo di assicurare a ciascun tesserato lo
svolgimento dell'attività sportiva secondo quanto stipulato nel contratto. L'Inter è stata
deferita per responsabilità diretta mentre per quanto riguarda i cugini rossoneri, la Procura
ha deferito i medici sociali e i responsabili sanitari per la stagione 2002-03 e per quelle
successive per la violazione dell'articolo 44 delle NOIF, quello che riguarda gli adempimenti
per la tutela medico sportiva all'interno delle società. Per il Milan è scattato invece il
deferimento per responsabilità oggettiva. Deferito, infine, lo stesso protagonista della
vicenda, Simone Brunelli, per essersi rivolto all'autorità giudiziaria violando la clausola
compromissoria. Brunelli si era rivolto nell'estate 2005 ai giudici perchè era stato ceduto dal
Milan all'Inter senza aver mai firmato alcun contratto. La sua denuncia diede il via a
un'indagine sulla supervalutazione del portiere e all'apertura di
inchieste, sia presso la procura di Milano che presso l'ufficio indagini federale, sui bilanci e
sulle sospette plusvalenze gonfiate nella vendita di calciatori.
L'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, e il
presidente dell'Inter Massimo Moratti, convocati per oggi in Procura in relazione alle "plusvalenze gonfiate", non si sono presentati.
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