nostro inviato a Bari
Altre cinque ragazze sfilano in procura a deporre come persone informate dei fatti, nel giorno in cui il pubblico ministero Pino Scelsi avrebbe iscritto nel registro degli indagati un nome nuovo. È quello di una ragazza, una barese residente a Milano, molto amica di almeno due esponenti di spicco del Pd pugliese.
Con questultima scossa si complica dunque il quadro dellinchiesta di Bari, che sembrava procedere su un doppio e ben distinto filone: da un lato le presunte mazzette per appalti nella sanità regionale, dallaltro il sospetto giro di ragazze che per la procura Gianpaolo Tarantini (indagato per corruzione nel primo filone e per induzione alla prostituzione nel secondo) avrebbe «dirottato» su politici e personaggi influenti. E proprio una di queste, la quarantaduenne barese Patrizia DAddario, ha raccontato di aver passato una notte a Palazzo Grazioli, residenza romana del premier, dietro versamento di un cachet da 2mila euro.
Ora, però, lipotesi degli inquirenti è che le due piste - appalti con lo scivolo ed escort - possano essere in realtà collegate. Le ragazze, insomma, per la procura di Bari potrebbero essere state retribuite per agevolare gli affari della Tecno Hospital, lazienda dei Tarantini che produceva protesi ortopediche, bisognosa di appalti. E potrebbero essere state la chiave scelta da Gianpaolo, che a ottobre aveva ceduto le quote della Tecno Hospital, per cercare una nuova strada verso il successo. Ingraziandosi i politici, rendendo più appetibili i party e più piacevoli le serate che il giovane imprenditore barese avrebbe organizzato con cadenza quasi quotidiana, con centinaia di invitati o solo per pochi intimi.
Cera la villa a Capriccioli, in Sardegna, che Gianpaolo ha usato la scorsa estate come vetrina per le sue pubbliche relazioni. E, sospettano gli investigatori, cerano le «visite a domicilio», come quelle che avrebbero visto ragazze partire da Bari per passare una serata a Palazzo Grazioli, ma non solo lì. Quello che il pm Scelsi sta cercando di capire è da un lato lestensione del «fenomeno» e dallaltro la presenza di una variabile illecita in più. La droga.
Per ora, lunico del «giro» che è finito nei guai per possesso e uso di cocaina è Alessandro Mannarini, ex dipendente di Gianpaolo Tarantini. Anche lui ha passato lestate nella villa sarda dellimprenditore barese, ma sarebbe stato fermato un paio di volte con addosso la «roba», e a inguaiarlo ci sarebbero anche alcune delle intercettazioni dellinchiesta principale.
«Il mio assistito è del tutto estraneo a questa storia di donne, così come i protagonisti di quella vicenda non centrano con laccusa contro Alessandro», spiega il suo avvocato, Marco Vignola, che lanno scorso a Ferragosto era peraltro tra i quattrocento invitati del party organizzato da Tarantini. «Per capirci, Mannarini non è mai stato testimone di strani festini, anche perché a settembre scorso Tarantini laveva già licenziato». Dalla procura rimbalzano anche le voci di conferme che alcune delle ragazze avrebbero messo a verbale, quanto alla presenza di stupefacenti nelle serate organizzate in Sardegna, a Roma o altrove.
Ma lintreccio di nomi - e di indagini - è anche più ampio. Mentre spunta la nuova ragazza indagata nel fascicolo di Scelsi, sul fronte dellinchiesta che si occupa delle presunte irregolarità negli appalti della sanità regionale, dalle intercettazioni sono saltati fuori i nomi di due esponenti del Pd pugliese, il vicepresidente della Giunta Sandro Frisullo e il parlamentare ex Margherita Gero Grassi, che comunque non sarebbero indagati.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.