Il pm Greco: adesso tocca alle banche

da Milano

Il sostituto procuratore di Milano Francesco Greco, insieme al suo collega Eugenio Fusco, esprime soddisfazione per le 11 condanne di ieri mattina nell’ambito del troncone milanese sul crac di Parmalat. «È andata abbastanza bene - ha detto Greco -, soprattutto dopo le difficoltà incontrate nell’udienza preliminare». A questo punto, ha aggiunto Greco, «è importante andare avanti con gli altri tronconi dell’inchiesta, non dobbiamo fermarci».
Nel mese di luglio, infatti, è possibile che avvenga la richiesta di processo per le banche che avrebbero rifilato i bond Parmalat ai risparmiatori e ci sarà anche la chiusura delle indagini per Bank of America, chiusura che non è avvenuta sabato scorso per un piccolo problema procedurale.
Nel processo di questa mattina è stato riconosciuto un risarcimento di circa 3mila euro per le spese legali affrontate dai risparmiatori che si sono costituiti parte civile.
Di ben diverso avviso è Altroconsumo, che protesta e critica l’accoglimento della richiesta, da parte del tribunale di Milano, per il patteggiamento di 11 imputati coinvolti nel processo Parmalat. «È un risultato molto deludente dal punto di vista dei risparmiatori coinvolti e costituitisi parte civile - sottolinea l’associazione intitolando la nota “non è stata fatta giustizia” -, che vedono uscire dal processo un numero rilevante di imputati senza aver ottenuto alcun risarcimento dei danni e persino nessuna offerta. Ieri - afferma Altroconsumo - giustizia non è stata fatta».


Come l’associazione aveva già previsto, aggiunge la nota, «il processo penale non è la sede appropriata per far valere i diritti dei risparmiatori al risarcimento dei danni subiti», e quindi «l’associazione, che dopo il crac Parmalat ha partecipato a una class action negli Usa tuttora in corso, sta preparando una causa collettiva civile in Italia contro tutti i responsabili». Si tratta di una causa, specifica Altroconsumo, cui «hanno già aderito svariate centinaia di risparmiatori».

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