Il pm Zucca accusa Delfino di omicidio e i poliziotti di aver lavorato male

«L’imputato che siede davanti a voi è un assassino, già condannato per un altro omicidio ma il pm, in quest’aula di giustizia, deve dimostrare con le prove le sue responsabilità». Ha iniziato così il pm Enrico Zucca la sua requisitoria, in Corte d’Assise, al processo che vede imputato Luca Delfino per l’omicidio della sua ex, Luciana Biggi, nella notte tra il 28 e 29 aprile 2006. Zucca ha fatto un’analisi delle testimonianze a partire dal momento in cui è stato trovato dai soccorritori del 118 il corpo della vittima, in vico San Bernardo, all’arrivo della guardia medica e della polizia sostenendo che col movimento che c’è stato sono state modificate le tracce eventualmente presenti. «Nell’immediatezza - ha detto - i poliziotti, alla ricerca di quello che poteva essere lo strumento che ha dato la morte e i documenti di identità della vittima hanno compiuto operazioni che sono un chiaro inquinamento della scena del crimine che non consente una ricostruzione sicura».

Il pm ha poi ripercorso, in base alle testimonianze e a quanto riferì Luca Delfino durante gli interrogatori, tutti i passaggi della sera dell’omicidio quando Delfino e la Biggi erano insieme nel centro storico come dimostrano i filmati delle telecamere e diversi testimoni.

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