Pmi a Piazza Affari, linee di credito per 1 miliardo

Abi e Borsa Italiana hanno siglato un’intesa - «Ipo bank facility» - per linee di credito dedicate alle Pmi che intendano quotarsi in borsa. Al progetto, che mette a disposizione 1 miliardo di euro per il prossimo triennio, hanno già aderito i principali gruppi bancari italiani. Grazie all’accordo - recita una nota - le società «che si quoteranno in Borsa avranno la possibilità di accedere in via privilegiata a linee di credito specifiche determinate sulla base di un multiplo fino a due volte il capitale raccolto sotto forma di offerta pubblica di sottoscrizione».
Secondo gli addetti ai lavori, già entro la fine dell’anno potrebbe debuttare qualche nuova matricola sul listino milanese.
In questo modo le imprese che si rivolgeranno al mercato «per sostenere i loro piani di sviluppo potranno raddoppiare o triplicare le risorse finanziarie da destinare ai loro progetti di crescita, senza dimenticare l’effetto positivo che la quotazione avrebbe sul rapporto di finanziamento tra istituti e imprese». In pole position per sostenere le quotazioni a Piazza Affari, ci sono già cinque gruppi bancari. Il protocollo è stato firmato a Palazzo Mezzanotte dal direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, e dell’amministratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi. Subito dopo la firma sono state ufficialmente annunciate le banche che hanno già aderito all’iniziativa: CariParma (gruppo Credit Agricole), la Bper, Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e Centrobanca (gruppo Ubi Banca). Non è da escludere che se ne aggiungano delle altre. L’accordo prevede la possibilità di quotazione su tutti i mercati di Borsa Italiana, anche quello alternativo dedicato alle Pmi, Aim.


In una nota, Intesa Sanpaolo, in particolare, ha spiegato che la l’istituto di credito «potrà mettere a disposizione delle imprese che avranno ottenuto l’ammissione alla negoziazione, linee di credito specifiche per accelerare la crescita nella fase appena successiva alla quotazione».

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