Poche speranze per i 40 dispersi Quattro bimbi spariti nel fango

Scaletta Zanclea (Messina)Ora i morti li cercano in mare. I vigili del fuoco alternano il loro disperato lavoro con i sommozzatori che a bordo di un gommone pattugliano le onde. È lì che finisce il fiume di fango assassino. È in quel punto, sulla spiaggia di Scaletta Zanclea, l’ultima disperata speranza, oramai pressoché nulla, di trovare in vita i dispersi della «Sarno» siciliana.
Luigi Dell’Ospedale è un pompiere con tanti anni di esperienza che fa servizio ad Enna. Da due giorni scava tra i detriti. L’ultimo incarico è quello di disseppellire le auto che la furia dell’acqua, caduta a dirotto, ha trascinato fino a valle. Con la vanga in mano si muove con cautela: «C’è il sospetto che dentro queste auto ci possa essere qualcuno dei dispersi - ammette -. Noi scaviamo, ma appena siamo in grado di controllare la targa facciamo subito i riscontri con il proprietario per capire subito se in quella famiglia ci sono dispersi. È straziante».
A Scaletta Zanclea gli autobus non arrivano. La strada principale del paese è ancora sotto tre metri di fango, massi e carcasse di auto, e così si va a piedi. In paese si contano sei morti. Sei anche gli scomparsi. A tratti piove, ma partecipano uomini, donne, bambini. Tutti in via Roma, con il fango che arriva al primo piano, a scavare per liberare la strada statale divisa in due dall’alluvione che ha sciolto le colline sui centri abitati. Gli uomini della protezione civile, quelli della Misericordia, i volontari dei Rangers. Ognuno fa come può. È una fatica immane. Ad un angolo del crocevia che non c’è più, Luisa è una ragazza sconvolta dal dolore. Tra i singhiozzi racconta cento volte quell’ultima telefonata con la mamma Elena, che all’altro capo del telefono gridava: «Aiutaci, sta entrando l’acqua, va troppo veloce, non riusciamo a uscire...». Ma la sua voce si spezza. Gli anziani genitori (Elena De Luca e suo marito Letterivo Laganà, 73 anni lei e 70 lui) sono morti intrappolati nella loro casetta al primo piano, al civico 63 di via Roma. Stavano per cenare, quando sono stati investiti dall’acqua.
Non smettono di scavare con le mani, Luisa e Giampiero, per cercare i corpi di Elena ed Ivo. Di loro, però, non c’è più traccia. «Devono essere là - dicono i due ai vigili del fuoco, indicando un punto - non possono essere da nessun’altra parte, purtroppo». Sotto il fango alto tre metri avrebbero potuto esserci anche Luisa e la piccola Eleonora, un anno e mezzo, fortunatamente salvatesi perché sono uscite di casa cinque minuti prima dell’arrivo dell’inferno. «Ero al supermercato dove lavoro ad una decina di chilometri da Scaletta, saranno state le 19.30 - racconta il marito Gianpiero mentre attende che i pompieri trovino i corpi dei suoceri - quando mi ha chiamato mia moglie e mi ha urlato di tornare a casa di corsa perché stava succedendo un macello». Gianpiero col cuore in gola è arrivato a Scaletta Zanclea cinque ore dopo, a mezzanotte e mezza, a piedi lungo la spiaggia. La sua casa non c’era più, completamente distrutta, il terzo piano dove abitava era diventato il primo. E quello che i suoi occhi hanno visto non lo augura a nessuno. «C’era un mare di fango, non si riusciva a fare un passo, si sentivano i lamenti della gente, ma non vedevo nessuno». Poi la terribile notizia della scomparsa dei suoceri.
Per tutto il giorno si scava anche a Giampilieri, il paese fantasma evacuato per il rischio crolli. «Tutti via», impone la protezione civile, ma Enzo Coco, 25 anni, vaga disperato per le strade. È esagitato, farfuglia: «Cerco notizie della mia compagna e di mio figlio Salvatore, di 4 anni. Ho girato tutti gli ospedali: è da 30 ore che li cerco e non riesco a sapere nulla». Ma a Giampilieri ci sono anche altri piccoli dispersi: sono Francesco, Lorenzo, due fratellini di 6 e 2 anni e mezzo e Ilaria di 5. Il cadavere della mamma dei fratellini è già stato ritrovato sulla strada coperto di fango. Colta dal nubifragio mentre camminava con i figli, probabilmente ha trovato riparo sotto una tettoia che poi ha ceduto seppellendo i figli. Anche la mamma di Ilaria è morta, al momento del crollo era con la bimba, mentre il marito Giuseppe e il figlio Anselmo di 8 erano al bar. Anselmo al momento vive a casa di parenti e ignora la tragedia. Nessuno ha ancora avuto il coraggio di dirgli la verità.
A tarda sera una tragica notizia: i soccorritori hanno individuato il cadavere di un uomo. Potrebbe trattarsi di uno dei due fratelli, Leo e Cristian, di 21 e 23 anni, dispersi da giovedì sera.

I due giovani, nel momento della frana erano a casa. Dal fango di Giampilieri, di Scaletta Zanclea e Santo Stefano Briga emergono uno ad uno i cadaveri. Cala la sera si contano i morti. Sono ventiquattro. Anche l’ultimo filo di speranza si spegne, inghiottita dal fango.

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