Podestà: «Ereditato un buco di 40 milioni ora costretti a tagliare le spese del 70%»

Meno quaranta milioni. Ora il presidente della Provincia Guido Podestà è costretto a far quadrare i conti con un disavanzo di bilancio che lega le mani a qualsiasi iniziativa. Quest’anno il numero uno di Palazzo Isimbardi dovrà rinunciare a mettere in atto il programma elettorale, a causa del «buco» ereditato, e dovrà limitarsi a risparmiare. L’amministrazione guidata da Filippo Penati, che aveva ereditato da Ombretta Colli un avanzo di ben 52 milioni di euro e conti in ordine, «ci ha lasciato - denuncia Podestà - un disavanzo di 40 milioni di euro avendo speso l’88% delle risorse disponibili per l’intero anno nel primo semestre del 2009». «Gestione strumentale a fini elettoralistici» la definisce, con ancora in mano il risultato della due diligence ovvero della relazione sul bilancio della Provincia al 30 giugno affidata al magistrato della Corte dei conti Rocco Colicchio e ai docenti delle Bocconi Giuseppe Ferrari e Giovanni Valotti. «Lo studio evidenza in maniera competente e autorevole - spiega l’assessore al Bilancio Luca Squeri - che c’è una carenza complessiva di 40 milioni di euro. Non solo, a peggiorare la situazione la crisi e la diminuzione delle entrate del 13% per le immatricolazioni e polizze Rc Auto, anche se gli incentivi governativi hanno circoscritto i danni». Per non parlare di come è stato gestito il distaccamento della provincia di Monza e Brianza: «Ora nelle due istituzioni mancano organizzazione e competenze». Non solo, per legge palazzo Isimbardi è costretto a versare il 20% delle risorse a Monza, che si avvale della possibilità di sforare il patto di stabilità per i primi due anni: «Ho chiesto alla presidenza del consiglio e al ministro dell’Economia di poter fare lo stesso». «I tre saggi - polemizza Matteo Mauri, capogruppo del Pd in Provincia - sono stati pagati con 75mila euro dei cittadini per produrre una relazione ampiamente sorpassata dai fatti, con la variazione di bilancio approvata in consiglio a fine settembre»
Accertato il buco, cosa fare? Si parte dal risparmio, con un taglio del 70% delle spese per il 2010 degli assessorati, che procederà in parallelo alla ricerca di sponsor per bonificare le scuole dall’amianto, fornire i servizi ai disabili, riqualificare l’Idroscalo.

Secondo razionalizzazione: le sedi distaccate di proprietà della Provincia, viale Piceno, Porta Vittoria e via Petrarca verranno vendute, per un valore di 140 milioni di euro. Contemporaneamente verrà disdetto il contratto di affitto per viale Jenner. Tutti gli uffici e gli assessorati verranno concentrati in un’unica sede, probabilmente via Soderini, dove sarà creato un asilo interno.

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