Prendete nota, please: «Per quanto mi riguarda, per quanto ci riguarda, abbiamo in casa un ottimo, bravissimo ed eccellente candidato: si chiama Guido Podestà». I cinquemila invitati che siedono ai tavoli del padiglione della Fiera di Milano per la festa del Popolo della Libertà esplodono in un applauso.
Silvio Berlusconi riconferma, dunque, che lo sfidante di Filippo Penati alla guida della Provincia di Milano è il coordinatore regionale di Forza Italia. «Il presidente Berlusconi ha avuto nuovamente la cortesia di indicarmi e io sono sempre disponibile» afferma a caldo leuroparlamentare Podestà che, tra laltro, aggiunge di «non aver timore di misurarmi. Quando lho fatto finora ho sempre vinto la sfida e ci sarò anche stavolta». Il resto sono applausi, pacche sulle spalle e la conferma che il numero uno regionale di Forza Italia è il futuro inquilino di Palazzo Isimbardi dove, tra laltro, lintesa sulle priorità politiche e programmatiche raggiunta da Penati con Rifondazione, Verdi, Sinistra democratica e Italia dei Valori è diventata carta straccia.
Anche ieri Penati ha incassato il no di Pier Ferdinando Casini leader dellUdc ad unalleanza: «Non ipotizziamo di poter andare in una coalizione con lattuale presidente della Provincia» ha detto e ridetto il leader dellUnione di centro, ventilando piuttosto chiaramente lidea di correre da soli alle amministrative.
Ma Filippo Penati incassa un altro rifiuto ad un accordo elettorale è quello di Luigi Baruffi: «La necessità di un progetto riformatore della società interessa anche la Provincia non basta però per dirsi riformisti per mettersi tutti daccordo». Dunque, lex sindaco comunista di Sesto San Giovanni resta solo e chiosa Bruno Dapei, capogruppo provinciale di Forza Italia «gli resta un testimonial del suo fallimento, Walter Veltroni.
Davvero una scelta perfetta, per rimarcare i fallimenti di cinque anni di amministrazione rosso-verde a Palazzo Isimbardi, ma anche un testimonial deccezione per battezzare la nuova coalizione naturalmente, sarà sconfitta dal Pdl».
Podestà, chiacchierando con i cronisti a margine della festa natalizia del Popolo della Libertà ha anche ricordato che cè un dibattito «in corso sul tema delleventuale abolizione della Provincia e che si attende ai livelli più alti una precisa definizione della questione».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.