Il giorno dopo la presentazione delle liste, arriva il primo terremoto. Guido Podestà, coordinatore provinciale di Forza Italia e candidato dal Popolo delle libertà a sfidare Filippo Penati alla Provincia nel 2009, lascia «tutti gli incarichi di partito». Sabato primo marzo l’investitura con l’annuncio del leader Silvio Berlusconi davanti all’assemblea provinciale del partito riunita nell’auditorium di via Corridoni. Con Tiziana Maiolo, oggi assessore alla Attività produttive del Comune, a masticare amaro e a chiedere più democrazia interna e primarie prima di decidere. Ieri l’annuncio choc. «Essendo venute a mancare le condizioni necessarie per poter operare con entusiasmo per la conduzione del coordinamento di Fi e del Popolo delle libertà per la Provincia di Milano - si legge in un comunicato ufficiale -, l’onorevole Guido Podestà ha rassegnato le proprie dimissioni da tutti gli incarichi di partito a far data da oggi». Linguaggio burocratico per far capire che l’ex vicepresidente del parlamento europeo dal 1997 al 2004 e oggi europarlamentare da 55mila preferenze, non ha proprio digerito la compilazione delle liste dei candidati a Camera e Senato per le prossime elezioni politiche del 13 e 14 aprile.
Una posizione all’inizio molto rigida. Che, però, nel corso della giornata si è andata ammorbidendo. «Vi era un impegno per poter lavorare bene» ha affermato nel pomeriggio Podestà ricordando che «l’impegno» prevedeva il suo inserimento nelle liste per le politiche «oltre a una compattezza del partito» proprio per prepararsi alle elezioni provinciali del 2009. «Stamani - ha poi raccontato l’europarlamentare - ho parlato con la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini, poi con Berlusconi. Ci siamo rispiegati». Dimissioni irrevocabili? «Ci sono altre condizioni - risponde vago senza voler entrare nel merito - sulle quali il presidente può trovare una soluzione». I maligni, ma non troppo, mormorano che con un posto da sottosegretario nel prossimo governo tutto potrebbe trovar soluzione. Aprendo, magari, a Tiziana Maiolo la strada della candidatura a Palazzo Isimbardi. Con o senza primarie nel centrodestra. «Credo che ci siano i margini perché il problema rientri al più presto, come io mi auguro - assicura la Gelmini - Podestà rappresenta un valore aggiunto per il partito e ne è stato anche uno dei fondatori. So che ha parlato con il presidente Berlusconi e credo che il problema possa rientrare».
Solidarietà a Podestà arriva anche dalla Maiolo. «I patti vanno comunque rispettati - difende il possibile rivale nella corsa alla Provincia -. Era abbastanza chiaro che l’indicazione del coordinatore provinciale di Fi candidato per la presidenza della Provincia era stata data in modo particolarmente accelerato per non candidarlo alle prossime elezioni politiche.
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