Podestà al sindaco: "Su piazza Fontana ha distorto la realtà"

Dopo l'aggressione dei centri sociali. Il presidente della Provincia accusa il sindaco di aver travisato i fatti: «Inconcepibile non legare quegli avvenimenti a Pinelli e Calabresi». Il Pdl pretende un nuovo intervento in aula per condannare i disordini

Podestà al sindaco: "Su piazza Fontana ha distorto la realtà"

La storia rivista e corretta da Pi­sapia. Che, nel suo ricordo della strage di piazza Fontana,trascura di citare un particolare. Un parti­colare di nome Luigi Calabresi, il commissario di polizia che inda­gò sull’attentato e che nel’ 72 fu uc­ciso da esponenti di Lotta conti­nua. Nessuna menzione nemme­no per il ferroviere Pinelli, a can­cellare una buona fetta delle più delicate inchieste giudiziarie ita­liane. L’omissione,cheovviamen­te non può essere un lapsus, non va giù a parecchi. A cominciare dal presidente della Provincia Guido Podestà che anche questo 12 dicembre in piazza si è preso la sua bella dose di fischi e insulti dai ragazzotti del Cantiere.Ma al di là delle contestazioni, menù ormai prevedibile del ricordo della stra­ge, ciò che non è piaciuto a Pode­stà è «l’interpretazione di parte emersa dai discorsi tenuti in piaz­za. Si è trattato di una lettura par­ziale, tesa a tagliare in modo netto la realtà storica».

Dopo aver sentito il discorso di Pisapia nell’aula delConsiglio co­munale, anche il vice presidente Riccardo De Corato salta sulla se­dia e, assieme al capogruppo pi­diellino Carlo Masseroli, chiede a gran voce un intervento al sinda­co. Perché rimedi a quella che, a esserebuoni,èstataunaclamoro­sagaffee, apensarmale,suonain­vececome unfiltro diparteai fatti.

«Non si può parlare di memoria condivisa - insorge - quando i cen­tri sociali, sotto gli occhi di tutte le istituzioni, continuano a imbrat­tare in piazza Fontana la targa in cui è riportata la verità storico giu­di­ziaria di quanto accaduto il 15 di­cembre in questura, giorno della morte dell’anarchico Pinelli». Ogni anno infatti i no global cor­reggono il testo della targa soste­nendo che Pinelli fu «ucciso vergo­gnosamente in questura». E c’è da aspettarsi che anche domani an­drà in scena il consueto copione, a dimostrazione del fatto che la sto­ria non è uguale per tutti.

Secondo il coordinatore provin­ciale del Pdl Romano La Russa «la sinistra non perde occasione per strumentalizzare ogni manifesta­zione e rinnovare l’odio contro chi la pensa diversamente e non accetta l’ideologia comunista».

Il sindaco Giuliano Pisapia rim­balza le critiche dicendo che nel suo discorso si è rivolto «ai familia­ri delle vittime e ricordato le stragi rimaste senza colpevoli. Ho an­che citato - aggiunge - il mostro in prima pagina pensando a Pietro Valpreda».

Ma la giustificazione sta stretta al Pdl che chiede un nuovo inter­vento, almeno per condannare le contestazioni verso Podestà: «Quali ragioni - si chiede Marioli­na Moioli, consigliere della lista Milano al Centro - portano il sinda­co

di tutta la città a non accettare l’invito? L’indifferenza rispetto al­l’attacco dell’istituzione provin­ciale? Il sentirsi uomo politico di sinistra piuttosto che garante di tutti? Pisapia ha perso una bella occasione».

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