La polemica No della Chiesa ai preservativi nelle scuole

LA NOVITÀ Gli studenti troveranno i distributori a settembre, ci saranno pure i condom per ragazze

Non piace al cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per Roma, la proposta di istallare nelle scuole romane distributori di preservativi, che saranno a disposizione degli studenti già da settembre, anche in una versione innovativa, quelli per ragazze, ancora poco diffusi in Italia.
Vallini ha espresso «viva preoccupazione» per l’iniziativa della Provincia. «Deploriamo che possa essere definita una “mozione coraggiosa”», scrive il cardinale Vallini in una nota diffusa ieri dal vicariato, in cui si afferma che piuttosto un provvedimento di questo genere ha «l’unico coraggio di voler banalizzare nuovamente i temi dell’affettività, della sessualità, dell’educazione giovanile, proprio in un tempo in cui è all’attenzione di tutti la questione dell’“emergenza educativa”». «La mozione, variamente commentata - sottolinea il cardinale - non può trovare consenso nella comunità ecclesiale di Roma e nelle famiglie cristiane seriamente preoccupate dell’educazione dei loro figli». Anche l’assessore all’Istruzione della Regione, Silvia Costa, critica la mozione del consiglio provinciale. La definisce «poco opportuna»: «Corre il rischio - dice - di banalizzare la sessualità tra ragazzi e di legittimare un approccio consumistico ad un tema che coinvolge invece profondamente emotività, responsabilità e consapevolezza delle persone». Apprezzabile, invece, secondo l’assessore Costa, l’impegno della Provincia a sostenere progetti nelle scuole per l’educazione dei ragazzi ad una sessualità responsabile, alla prevenzione dell’Aids e delle malattie trasmissibili per via sessuale».
Secondo l’assessore provinciale alle Politiche Giovanili, Patrizia Prestipino, «sulla mozione votata dal consiglio provinciale per l’istituzione di corsi di educazione sessuale e di prevenzione per l’Aids è stata fatta una grande strumentalizzazione». «Chi sottolinea esclusivamente l’introduzione di distributori di preservativi negli istituti superiori e nelle università - sostiene la Prestipino - lo fa con meri scopi provocatori, senza considerare il provvedimento nella sua interezza.

Come insegnante, ancora prima che come assessore, non posso che essere d’accordo con la mozione: a scuola, insieme ad informazioni culturali, si dovrebbero acquisire anche corretti stili e modelli di vita. I nostri ragazzi sono disinformati sui pericoli che corrono».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica