Primi indizi di processo all'America per l'uccisione di Osama Bin Laden. Barbara Spinelli, esponente della peggiore sinistra italiana, quella che pontifica sulla classe operaia pasteggiando a champagne e ostriche nei suoi attici parigini, ieri su Repubblica ha aperto le danze con il solito articolo al veleno contro l'America cinica e cattiva (che si tira addosso da sempre l'odio del mondo) e quasi quasi in difesa del povero Bin Laden, assassinato inutilmente perché era non solo indifeso ma già sconfitto dalla storia. Per questi vecchi arnesi della politica, Osama non andava ucciso. In fondo a loro, i comunisti, era anche un po' simpatico in quanto antiamericano.
E dire che l'unica volta che quelli come la Spinelli hanno avuto in mano in italia il potere di decidere sulla sorte di un nemico si sono comportati da macellai che in confronto Obama è un raffinato. Accadde con Mussolini. Il comitato nazionale di liberazione, a guida Pci, ordinò infatti l'esecuzione sommaria e senza processo del Duce, che a differenza di Bin Laden, era già loro prigioniero. Non contenti, i padri nobili della Spinelli ordinarono pure l'uccisione della sua compagna, Claretta Petacci, e la successiva esposizione pubblica dei due cadaveri appesi a testa in giù. La repubblica italiana antifascista nasce su una barbarie contro il nemico ( le fucilazioni senza processo furono centinaia) che in quel momento era sconfitto dalla storia, solo e inerme molto più di quanto non lo fosse domenica sera Bin Laden.
La verità è che quando la cronaca diventa storia è inutile e addirittura pericoloso affrontarla con gli occhi del commentatore, o peggio ancora del professore, in punta di codici, leggi, diritti. Senza una zona grigia dentro la quale gli uomini a volte si possano muovere esentati dal doverne rispondere in una conferenza stampa, il mondo non andrebbe avanti, noi oggi non saremmo ciò che siamo. La licenza poetica che i letterati rivendicano, quella di trasgressione che muove gli intellettuali, non è cosa poi così diversa da quella di uccidere che serve agli agenti segreti e ai corpi speciali. È l'interesse superiore della collettività che giustifica i mezzi, non la morale e a volte neppure tribunali. Altrimenti succede come in Italia, Paese stupido e ingrato con i suoi servitori. Ricordate il caso di Toto Riina?
Era il nostro Bin Laden, capo supremo della mafia, latitante spietato che nella sua latitanza ha ordinato centinaia di omicidi. Quelli che l'hanno acciuffato avrebbero meritato oneri e vitalizi, invece si ritrovano chi in galera, chi sotto processo, chi emarginato dentro l'arma dei carabinieri. E questo perché qualche Pm zelante, supportato da Barbare Spinelli di turno, è andato a vedere dentro la zona grigia dei contatti, dinamiche e compromessi che hanno portato all'arresto del fetente. E hanno trovato cose che apparentemente non coincidono perfettamente con le regole. Quindi devono pagare. Gli eccessi di democrazia possono portare alla morte della democrazia stessa.
Il presidente degli Stati Uniti ci ha detto che Osama Bin Laden è stato ucciso perché era un pericolo per il mondo libero e occidentale. Io gli credo, non mi servono altre prove oltre l'11 settembre. E aggiungo: sarebbe stato un pericolo anche da prigioniero. Fuori da ogni ipocrisia: il mandato era di ucciderlo, ed era un giusto mandato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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