"Polemiche farsa, pure Prodi utilizzò lo stesso metodo"

L'esperto Pdl di previdenza, Giuliano Cazzola, spiega: "Il Professore le aveva bloccate raccogliendo 140 milioni di euro"

"Polemiche farsa, pure Prodi utilizzò lo stesso metodo"

Roma - Giuliano Cazzola, vice presidente della Commissione Lavoro della Camera, esponente del Pdl ed esperto di previdenza. È scoppiato il caso pensioni...
«C’è sempre qualcuno che inventa l’acqua calda. Invece il taglio della rivalutazione automatica su cinque milioni di trattamenti pensionistici era già incluso nella prime bozze circolate a proposito della manovra. Purtroppo in Italia basta evocare il tema delle pensioni d’oro perché si chieda il crucifige anche dei trattamenti di ottone».

Cosa è successo?
«Facciamo un po’ di storia. Le pensioni vengono rivalutate ogni anno in base all’andamento del costo della vita secondo la seguente modulazione. Al 100% fino ad importi pari a tre volte il minimo, al 90% per gli importi compresi tra 3 e 5 volte il minimo; al 75% per quelli superiori a cinque volte. Con la manovra, per un biennio, la perequazione di cui alla tranche compresa tra 3 e 5 volte il minimo sarà dimezzata, mentre nell’ultima tranche sarà abolita. È bene chiarire che sarà soltanto la quota di pensione superiore a 2.300 euro a non avere la rivalutazione»

Comunque delicato toccare le pensioni in Italia...
«Non è la prima volta che i governi adottano provvedimenti temporanei di solidarietà a carico dei trattamenti di pensione più elevati. Il governo Prodi aveva bloccato, nel 2008, la rivalutazione sui trattamenti superiori a otto volte il minimo. L’operazione fruttò 140 milioni all’anno e si aggiunse ad un aumento dei contributi ai collaboratori che l’attuale governo ha evitato di fare. Tutto questo al solo scopo di favorire qualche decina di migliaia di persone che poterono ritardare la pensione».

E, nonostante questo, lei è contrario a questa rimodulazione delle rivalutazioni...
«Credo che il Parlamento, nella conversione in legge del decreto, farebbe bene a rivedere la prima misura (quella della rivalutazione al 45%), anche se essa, colpendo una platea molto ampia, produce probabilmente i maggiori risparmi. Al posto del governo mi muoverei lungo il percorso della precedente legislatura».

Altre misure che non la convincono?
«È eccessivamente generoso il percorso tracciato per l’età pensionabile delle donne. Poi trovo singolare la cosiddetta norma anti badanti, volta a disincentivare il matrimonio tra le straniere e il nonno assistito.

Si saranno accorti che la norma vale anche per le signore italiane che sposano un concittadino più anziano di venti anni e che, per questo, sono punite con il massacro della sua pensione di reversibilità, se il matrimonio dura meno di dieci anni?».

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