Si è sempre detto e scritto, talvolta con allarmismo esagerato, che occorre stare attenti a chi si aggiudica gli appalti del post terremoto. Si sono evocate ditte del clan dei casalesi. Si è parlato degli interessi della mafia attraverso soggetti vicini a Ciancimino. Si è fatto un battage pazzesco per impedire ai costruttori «responsabili» dei crolli del 6 aprile di edificare di nuovo. Bene. Ieri sè scoperto che chi dovrebbe dare lesempio dovrebbe farsi un esame di coscienza: uno dei maggiori appalti quello da 50 milioni di euro per lo smaltimento delle macerie è stato infatti affidato dalla giunta di centrosinistra, a trattativa privata, a una società creata solo pochi giorni prima il via libera del Comune. Modalità quantomeno discutibili che proviamo a ricostruire sfogliando gli atti.
Partiamo dalla fine: il 12 giugno la giunta comunale dellAquila licenzia una delibera (la numero 154, e stranamente non finisce su internet) che affida alla società T&P i lavori attinenti al deposito, alla rimozione e alle relative operazioni di selezione delle macerie. La cifra, destinata a lievitare, si attesta inizialmente su 50 milioni di euro. Qualcuno inizia a nutrire sospetti poiché essendo laffidamento un atto di gestione di competenza dei dirigenti di settore, la politica con queste scelte dovrebbe entrarci poco. Ma cè di più. Presto si scopre che laffidamento registrato nella delibera viene disposto nei confronti di una società, la T&P appunto (di proprietà dei fratelli Tirimacco di Sulmona) che al 31 maggio 2009 risulta «inattiva» presso i registri della Camera di commercio, mentre lindomani, il primo giugno, riprende improvvisamente vita con una dichiarazione di «inizio attività» pervenuta alla stessa Camera di commercio. Passano tre giorni e quella società inattiva il 4 giugno viene acquistata dallimprenditore aquilano Claudio Pangrazi per un importo di 1.250 euro direttamente da Walter Tirimacco, uno dei due vecchi proprietari dellazienda decotta.
La trascrizione dellacquisto delle quote, e dunque della data da cui Pangrazi diventa proprietario, sul certificato della Camera di commercio è datata 11 giugno. Ovvero, il giorno precedente laffidamento del Comune alla T&P del maxiappalto sul quale, inutilmente, altre aziende aquilane (tutte in attivo) avevano provato a mettere le mani.
GMC