Capita che ci torni, in quel locale, e ne resti deluso: «Avevo mangiato e bevuto bene, qui. Ne avevo scritto decantandone le caratteristiche, i piatti, latmosfera. Ne avevo indicato, perché no?, anche i margini di miglioramento. Tutta unaltra cosa, adesso. Chissà perché». Ma capita anche, per fortuna, che ci torni, a quella tavola, e la trovi migliore, magari ancora più accogliente. Infine, ci sono «quelli che si riscattano», i ristoratori che dimostrano di aver corretto le piccole o grandi imperfezioni, con onestà, competenza e tanta passione. Onore al merito. Giusto rilevarlo. E allora scriviamone.
Trattoria «Da Fede», Genova, via Ravasco 4/8 rosso. «La riprova» avviene in tre occasioni successive, a breve distanza, dopo la prima assoluta dellaprile 2007. Promosso. Pesce sempre freschissimo (da provare, assolutamente, le grigliate sontuose e leccellente tartare di tonno, tale da conquistare anche la mia compagna di tavola che non ama il pescato «a crudo»). Il menù è spartano, ma ben calibrato; poca scelta, ma qualità, anche per i vini. E poi, pane e focaccia daccompagnamento sono dautore. Prezzi mantenuti nellottica dellonesta trattoria.
EnoRistorante «Bottega del Re», Genova, via Guerrazzi 66 rosso. Pino Re è sornione, avrà pure passato la boa dei tre-volte-ventanni, dice che ha voglia di riposarsi un po, ma poi si rimbocca le maniche e riesce sempre a stupire. E quella che, mesi fa, pareva una sfida - bottiglieria di giorno, ristorante di sera, cinque giorni alla settimana -, ora è diventata una duplice, consolidata realtà. Di giorno trovi e compri il vino che vuoi, anche il più raro; alla sera, a tavola, puoi godere di piatti di carne (che «fiorentina»!), ma anche di pesce che ti riconciliano col mondo.
ferruccio.repetti@ilgiornale.it