Marisa De Moliner
Il Policlinico si libera dall'amianto. Il minerale bianco incombustibile e filamentoso, ora riconosciuto come cancerogeno che in passato per decenni è stato ampiamente utilizzato. E l'ospedale Maggiore non è stato da meno. È disseminato ovunque. Non tutto però è nocivo, solo quello che si sbriciola. Per non correre rischi, ma anche per altre necessità, in via Francesco Sforza se ne liberano. E hanno cominciato a farlo dal padiglione Monteggia che dev'essere demolito per cedere il posto a neurologia, neurochirurgia, neurorianimazione, oculistica, otorinolaringoiatria e chirurgia maxillo-facciale. È stata, infatti, completata la bonifica, iniziata nel giugno scorso. La prima parte del dannoso materiale ignifugo di cui si sono liberati al Policlinico è quello contenuto nel controsoffitto dell'aula magna. Dopo queste lastre potenzialmente cancerogene ne sono state eliminate altre in zone meno frequentate: i sotterranei dove corrono le tubature dell'acqua calda. L'eliminazione conclusasi recentemente è stata effettuata correttamente. Tant'è vero che l'Asl dopo i doverosi controlli ha concesso il nullaosta a procedere con la demolizione del padiglione iniziata in questi giorni. «Una demolizione- dichiara Santo De Stefano, dirigente responsabile dell'Unità operativa funzioni tecniche - che è avvenuta nel giugno 2005, con tre mesi d'anticipo, e che dovrebbe terminare nel giugno 2006. Se non addirittura prima».
Il Monteggia, com'è facile immaginare, non è però l'unico padiglione pieno d'amianto. Il minerale minaccioso è diffuso ovunque. «Se in buono stato - precisa l'ingegner De Stefano - non è pericoloso. Diventa dannoso quando si sfilaccia e rischia d'essere inalato». Un rischio che sarà evitato in tre edifici che dovranno essere demoliti. È il caso dei padiglioni Cesarina Riva Beretta neuro e via Pace. Per i quali però bisognerà attendere che parta la gara d'appalto.
«L'inizio della demolizione del padiglione Monteggia e la realizzazione dell'Istituto nazionale di genetica molecolare sono perfettamente nei tempi - sottolinea Santo De Stefano - gli interventi di bonifica dell'amianto saranno inseriti nel programma triennale degli investimenti. Un altro investimento rilevante dei prossimi anni sarà il Dipartimento d'emergenza urgenza e accoglienza sull'area Padiglioni Guardia accettazione che dev'essere ristrutturato e il padiglione Pasini che, invece, dovrà essere ricostruito daccapo e per il quale nei giorni scorsi è stata ottenuta l'autorizzazione alla demolizione». «Al momento si è in una fase di progettazione - continua l'ingegnere - e la realizzazione è prevista in circa quattro anni.
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