Politecnico, il test fa strage di matricole

Su 10mila candidati, soltanto 6.221 si sono iscritti. Un anno fa erano 1.093 in più. L’ateneo: meno studenti ma più motivati

Politecnico, il test fa strage di matricole

Giovanni Buzzatti

Ai test di ammissione si erano iscritti in più di 10mila, un record. Alla fine, però, solo una parte - per demerito o per scelta, a seconda dalla facoltà - si è iscritta alle lauree triennali del Politecnico. Sono stati 6.221 studenti, 1.093 in meno di un anno fa. Un salto verso il basso del 14,9 per cento. E la «colpa» è proprio dei test. O meglio, dell’unica prova dall’esito non vincolante, che si rimetteva al auto-giudizio degli aspiranti ingegneri.
Il rettore l’aveva detto lo scorso ottobre, alla presentazione dell’anno accademico. «Se non aumenteranno gli investimenti pubblici, l’università sarà costretta a ridurre il numero degli studenti», spiegò Giulio Ballio. L’ateneo ha fissato un numero di posti limitato per le lauree triennali di Architettura (1.554), Design (873) e per quella a ciclo unico di Ingegneria Edile-Architettura con sede a Lecco. Per queste tre facoltà i test sono dunque serviti ad assegnare i posti programmati.
Diversa era la invece prova di Ingegneria, non vincolante come le altre «ma soltanto orientativa». Per superarla, i 5mila aspiranti ingegneri dovevano raggiungere il punteggio di 60 centesimi. Chi ne ce l’ha fatta ha potuto iscriversi a Ingegneria, ma dovrà ripetere il test: finché non lo supera non potrà sostenere gli esami. Una novità voluta per spingere gli studenti meno motivati a cercare un’altra strada. In molti, dopo aver visto l’esito del test, hanno seguito il consiglio. Da qui il calo delle matricole, imputabile - ricordano al Politecnico - proprio all’autoselezione degli aspiranti ingegneri che avendo ottenuto un punteggio basso hanno preferito non iscriversi. Meno studenti ma più motivati, quindi: qualche rinuncia ora - è l’idea di fondo - consentirà di avere meno abbandoni in seguito e un maggior numero di studenti che si laurea in tempo.
A rinunciare potrebbero essere stati in particolare gli studenti che provengono da altre regioni. Tra le matricole delle sette sedi dell'ateneo (le due milanesi di Leonardo e Bovisa, Cremona, Como, Lecco, Mantova e Piacenza) i lombardi sono la stragrande maggioranza (72 per cento), seguiti da emiliani (4,4 per cento), piemontesi e veneti. Aumenta il numero degli stranieri, in tutto 123 (1,9 per cento del totale): gli albanesi sono il gruppo più numeroso (18), seguiti da camerunensi, iraniani e cinesi.
È possibile capire infine quali, tra le diverse facoltà di Ingegneria, l’unica ad accesso libero, ha raccolto più iscritti.

In cima alla preferenze degli studenti c’è Ingegneria dei sistemi (962 iscritti distribuiti tra i sette corsi di laurea nelle sedi di Milano, Como, Cremona e Lecco). Seguono, a breve distanza, Ingegneria dell’informazione e quella di Ingegneria industriale.

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