In riferimento alla lettera a firma del «Commissario delegato Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Protezione Civile» Dott.ssa Cancellieri e della Consigliera Comunale Maria Elena Dagnino Bornacin intendiamo precisare quanto segue:
lemungimento è il trattamento delle acque di falda, avviene oggi come avveniva ieri con la gestione Immobiliare Val Lerone. I pozzi di emungimento sono esattamente gli stessi (nº 12+1), e precisiamo come questi venissero ritenuti inadeguati da tutti anche solo a costituire un primo minimo barrieramento idraulico demergenza. Bene dopo 3 anni e 40.000.000 di euro sono rimasti inalterati. Limpianto di depurazione attivo in questi 3 anni è sempre il vecchio ereditato dalla Stoppani, ridotto in condizioni a dir poco fatiscenti; esso era costituito da 2 impianti denominati Eco1 e Eco2, dallOttobre 2007 Eco1 è completamente fuori servizio. Se ne deduce che in questi 3 anni la struttura commissariale è riuscita con un solo impianto a fare quello che la precedente gestione non riusciva a fare con 2, lasciamo allintelligenza ed allonestà intellettuale di chi legge il compito di formarsi opinione logica in merito. Precisiamo come il nuovo impianto di depurazione inaugurato in pompa magna ai primi di Gennaio 2010 sia entrato in funzione solo il 13 Maggio 2010 e da allora funzioni solo per 8 ore giornaliere; le restanti 16 continua a marciare il vecchio decrepito Eco2. Precisiamo inoltre come la conduzione dellimpianto nuovo nelle 8 ore sia affidata a personale una ditta esterna, alla faccia della sbandierata volontà di tutelare il posto di lavoro a noi operai ex Stoppani, ma soprattutto alla faccia della parsimonia nella spesa del denaro pubblico. Riteniamo giusto analizzare brevemente gli altri «grandi» risultati elencati.
Completa bonifica amianto sarebbe stato più onesto e veritiero scrivere completata bonifica amianto, dal momento che gran parte della stessa era stata già eseguita dalla vecchia proprietà tramite la multinazionale Bilfinger Berger.
Completa demolizione area sud si tratta di alcuni capannoni in pietra e fango situati a ridosso dellAurelia non più produttivi da decenni ed è il classico caso in cui le logiche «politiche» hanno prevalso su quelle lavorative. Si è data priorità a queste demolizioni unicamente perché zona esposta alla vista dei cittadini e conseguentemente utile a comunicare lidonea sensazione di laboriosità. Quando piove lacqua dilava la fabbrica e va da monti verso mare in discesa, così come lacqua di falda del resto, quindi non occorre una laurea per capire che qualsiasi attività di demolizione trova applicabilità logica iniziando dalla parte monti, cioè a nord. Di più non si tratta di completa demolizione in quanto sullarea sorgono ancora tutti i serbatoi pieni di liquido rosso che versano in condizioni pessime.
Completa demolizione area nord fase A parte 1: qui i giochi di parole cominciano a farsi complessi, ma non serve grande perspicacia a capirne i motivi, in quanto non ci risulta demolizione alcuna effettuata dalla gestione commissariale, escluso labbattimento del reparto acido cromico conclusosi la scorsa settimana (si parla di rimozione di piani e grigliati metallici non certo di asportazione o tantomeno rimozione del terreno su cui insisteva la struttura). Le altre demolizioni della parte nord (il resto è in piedi) sono state eseguite a suo tempo dalla ditta Ecoge promissaria acquirente del sito col beneplacito delle stesse Istituzioni che oggi si ergono a paladine dell«interesse pubblico».
Messa in sicurezza arenili mediante ripascimento strutturale attività regolarmente eseguita anni 2007/2008/2009/2010. Questi paroloni roboanti si traducono nello stendere sulla spiaggia sabbia fatta trasportare appositamente al fine di coprire i crostoni di cromo. Eseguire un solo ripascimento ha un costo che oscilla dai 200.000 ai 300.000 euro e lassurdo è che spesso e volentieri alla prima mareggiata del lavoro non restava traccia, con la conseguenza che andava rifatto. Visto che le spiagge sono area di proprietà pubblica, che i 40.000.000 erano soldi pubblici, non era meglio eseguire subito la bonifica della spiaggia ed evitare di buttare ogni anno centinaia di migliaia di euro in impalpabili precari ripascimenti?
Smaltimento solfato giallo ed attività di progettazione e realizzazione del muro perimetrale in località Pian Masino. Qui stendiamo un velo pietoso, sono 2 fra i capitoli più tristi inerenti i «lavori eseguiti», altro che lettera, occorrerebbe occupare 10 pagine del quotidiano per argomentare.
Il solo fatto che vengano citati denota scarsa conoscenza del contesto in essere; oppure confida nella scarsa informazione delleventuale ignaro lettore. Idem come sopra per ciò che concerne i numeri sparati in libertà ed in modo scenografico inerenti kg e m3, ma per favore!
Una considerazione finale sul fatto che gli attuali gestori bollino come cose a suo tempo sostenute dalla Stoppani le tesi contenute nellarticolo pubblicato dal Giornale. Questo è un gioco politico volto a far apparire un sostenitore della «cattiva Stoppani» chiunque osi muovere critica alla struttura commissariale; nel merito intendiamo precisare quanto segue:
lo Stato non si è mai sostituito in danno alla Stoppani (poi I.V.L.S.p.A.), ma lo ha fatto nei confronti della curatela fallimentare, in quanto nel Giugno 2007 la società I.V.L.S.p.A. è stata dichiarata fallita dal tribunale di Milano. Ancora è utile precisare che il procedimento fallimentare si è aperto ad Ottobre 2006 con istanze presentate da 2 operai firmatari di questa lettera. Istanza che è rimasta sola fino alla primavera 2007, in quanto allepoca le istituzioni locali vedevano favorevolmente la soluzione imperniata sulla proposta dacquisto formulata dalla ditta Ecoge volta a finanziare il concordato preventivo ed a evitare il fallimento. Su questo si spreca la documentazione disponibile a partire da decine di articoli corredati da telefonate varie. Ora è utile ricordare che senza fallimento non si sarebbero mai potuto attuare i poteri sostitutivi, quindi alla Signora Bornacin sottolineiamo come gli operai Stoppani sono in credito e non certo in debito con le istituzioni dal momento che hanno consegnato loro unarea in mano. Sempre alla Signora Bornacin ricordiamo che nel Luglio 2003 tutte le istituzioni, compreso il comune di Cogoleto, firmarono un bellaccordo immobiliare con la Stoppani, altro che citazioni a sproposito della conferenza dei servizi. La Signora ha invece ragione quando parla dei danni alla salute, tumori, operai morti, ecc., ma purtroppo a noi il tutto suona come una beffa dal momento che Lei magari non se ne è accorta, ma agli operai Stoppani di recente è stato revocato il riconoscimento dellesposizione allamianto, senza che nessuno muovesse un dito, per cui per favore lasci perdere. La sensazione è che di noi del nostro di lavoro ci si ricordi solo quando serve una «pezza giustificativa nobile» al fine di motivare ulteriori richieste di denaro (25.000.000 di euro).
Non siamo disposti a farci buttare fuori dalla stessa gente che abbiamo portato dentro noi: questo deve essere chiaro a tutti e questa è la motivazione da cui riusciamo a trarre la forza per questa lettera.
Un appunto per la dottoressa Cancellieri; in più di 2 anni che è Commissario è stata a Cogoleto 1 sola volta per linaugurazione del nuovo depuratore. Ora capiamo che ha altri svariati impegni, è Commissario del Comune di Bologna ecc. ecc., però in momenti in cui si chiedono anche giustamente sacrifici a tutti, forse questo singolare Paese dovrebbe farla finita di accentrare centomila cariche su un unico individuo. La politica che ha un costo elevatissimo non si può limitare a battere ulteriori richieste di soldi a Roma (per quello bastiamo anche noi con la nostra terza media), deve anche ragionare al fine di concepire e perseguire una progettualità utile alla soluzione della problematica in modo costruttivo e definitivo.
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