Politica economica

La Bce aumenta i tassi: mossa del governo contro il caro mutui

Mutui a tasso variabile meno convenienti dopo la decisione della Bce di aumentare i tassi di altri 50 punti. Il governo ripristina una vecchia norma per consentire un agevole ritorno ai mutui a tasso fisso

La Bce aumenta i tassi: mossa del governo contro il caro mutui

Con la recente decisione della Banca centrale europea di aumentare i tassi d'interesse di altri 50 punti base si è scatenato il panico fra i consumatori. Fra le immediate conseguenze della misura, che sarà effettiva a partire dal prossimo 21 dicembre, ci sarà un significativo rincaro dei mutui, un aspetto che andrà a incidere sulle finanze dei cittadini. Tanti a temere una decisa riduzione del mercato degli immobili.

Ad essere maggiormente preoccupati sono coloro che hanno deciso di stipulare un mutuo a tasso variabile, proprio perché il provvedimento deciso dalla presidente Christine Lagarde porterà effettivamente a rincari sulle rate. Ecco perché, a queste condizioni, risultano essere più sicuri i mutui a tasso fisso, anche in previsione di ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Bce.

Aumenti sui mutui a tasso variabile

Secondo le stime del portale online Facile.it, che ha effettuato una simulazione, l'ulteriore aumento dei tassi di 50 punti stabilito dalla Banca centrale europea per contrastrare l'inflazione provocherà una crescita delle rate dei mutui variabili. Sono previsti rincari fino a 35 euro al mese in più per un finanziamento medio.

Ne consegue che ad essere convenienti, adesso, sono i mutui a tasso fisso. Dopo la comunicazione della Bce, l'Irs a 20 anni, principale parametro di riferimento, toccava il 2,38%, con un rialzo di soli 0,2 punti rispetto alla rilevazione precedente.

La misura del governo per agevolare il passaggio

Compresa la situazione, il governo ha deciso di correre immediatamente ai ripari, andando incontro a chi ha il mutuo variale e vuole passare al fisso. Il voto sulla legge di Bilancio è previsto per il 23 o il 24 dicembre, proprio a ridosso del Natale, e in manovra troveranno spazio anche provvedimenti sui mutui.

È stata infatti ripristinata una norma, risalente all'ormai lontano 2012, che consente a chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile fino a 150mila euro di passare al mutuo a tasso fisso, così da mettersi al riparto da eventuali rincari voluti dalla Bce. Si ha tempo fino al 31 dicembre 2023.

A parlarne è stato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. "È stata ripristinata la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso", ha eichiarato, come riportato da Tgcom24.

"Oltre ad avere un impatto per la finanza pubblica riguarda tanti mutui a tasso variabile per le famiglie", ha aggiunto.

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