Politica economica

"Chi non sa fare si farà molto male". La profezia nera sulle Tech

Non sono previsti rischi sistemici. Sul settore tech potrebbe esserci un rischio circoscritto ad alcune nicchie. Il commento di Stephane Klecha, co-fondatore e managing partner di Klecha & Co.

"Chi non sa fare si farà molto male". La profezia nera sulle Tech

Non sono previsti rischi sistemici. Il settore tech potrebbe subire dei contraccolpi, ma circoscritti ad alcune nicchie in America. Alla luce del crack della Silicon Valley Bank, Stephane Klecha, co-fondatore e managing partner di Klecha & Co., investment bank paneuropea specializzata nel settore tech, ha commentato con Il Giornale.it la situazione dei mercati. Infatti, secondo il manager questa situazione ha accelerato un fenomeno che da tempo si sta delinenando sulle piazze finanziarie. Infatti da un lato è sempre più necessario affidarsi agli esperti del settore dall'altro bisogna diffidare dagli improvvisatori perché il business non concede errori.

La crisi della Silicon valley bank contagerà il settore tech?
Le autorità US non lasceranno subire ai clienti della banca le conseguenze del suo fallimento perché gli Stati Uniti non si possono permettere una crisi nel settore tecnologico. In questo ambito vantano una leadership mondiale che non può essere messa a rischio: il settore è, infatti, oggi più che mai strategico nel contesto internazionale che stiamo vivendo.

E’ un problema limitato agli Stati Uniti o si diffonderà anche al di fuori dei confini americani?
Quando il mercato leader nel mondo soffre, le conseguenze si fanno sentire in tutto il mondo, ma in maniera diversa. Sui titoli mondiali del tech, che nel recente passato avevano toccato il loro picco, ci saranno delle ricadute e in particolare soffriranno le valutazioni US. In Europa le valutazioni non hanno mai raggiunto i livelli statunitensi e quindi l’impatto sarà minore. Non mi aspetto, invece, impatti sulle società non quotate: in particolare il Private Equity continuerà a guardare al settore tecnologico per cogliere le opportunità connesse a trend secolari e a dinamiche sottostanti di medio-lungo termine che rimangono molto positive.

Vede un rischio sistemico per il mercato finanziario in generale o si concentra solo sul settore hi-tech?
Non vediamo rischi sistemici. E anche sul settore tech pensiamo ci sia un rischio circoscritto ad alcune nicchie in US dove, in occasione di round passati, sono state espresse valutazioni scollegate dalla realtà. È stato uno degli elementi che ha fatto precipitare la situazione di Svb. È probabile che la autorità US applichino alle piccole e medie banche una regolamentazione più stringente per evitare il ripetersi di situazioni simili.

Ritiene che l'aumento dei tassi di interesse possa essere un problema per le banche mid cap statunitensi e per la crescita delle nuove aziende hi-tech?
È stato uno degli elementi che ha fatto precipitare la situazione di Svb e come già detto mi aspetto che la autorità US applichino regole severe per evitare nuovi episodi analoghi. Alla luce della situazione alcuni investitori potrebbero ridurre l’appetito per il rischio e questo potrebbe avre un impatto sulle società early stage che non hanno nei loro piani il raggiungimento della profittabilità nel breve-medio termine.

Cosa si aspetta per il futuro dei mercati?
Il mercato si sta sofisticando, sta rapidamente diventando un segmento per investitori esperti.

Mi aspetto che gli esperti continueranno a fare molto bene, mentre chi non lo è potrà farsi molto male.

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