Contratto medici, aumenti da 491 euro

Soddisfatto il ministro Zangrillo. Ma Landini proclama un altro sciopero per il 12 dicembre

Contratto medici, aumenti da 491 euro
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La Cgil dice no anche al rinnovo del contratto collettivo nazionale dei medici e dirigenti sanitari, dopo aver bocciato nelle settimane anche quelli degli altri comparti.

La preintesa è stata firmata ieri nella sede dell'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) dal ministro Paolo Zangrillo. Prevede aumenti medi di circa 491 euro al mese per 13 mensilità e arretrati medi stimati in 6.500 euro. Il rinnovo - che riguarda le annualità passate dal 2022 al 2024 - coinvolge 137mila persone, di cui 120mila medici e 17mila dirigenti sanitari, ed è propedeutico alle intese da trovare in sede di trattativa per il successivo accordo 2025-2027. Le risorse stanziate, pari a 1,2 miliardi di euro, consentono di arrivare a un incremento medio del 7,3% circa, aumento che potrebbe arrivare in busta paga tra un paio di mesi, solo dopo la sottoscrizione definitiva.

Per il ministro Zangrillo è «un altro traguardo raggiunto: si prevedono aumenti decisi con la volontà di incrementare il potere d'acquisto delle retribuzioni». Il 3 dicembre inizierà poi la trattativa per la tornata 2025-2027 per il rinnovo delle Funzioni centrali, e «si tratta di una tempistica mai vista prima nella storia repubblicana». Grazie alle risorse messe a disposizione dal governo è diventata realtà la possibilità di firmare i contratti del pubblico impiego nei termini previsti. «Unico rammarico - ha sottolineato Zangrillo - è la mancata adesione, anche questa volta, della Cgil, seguita dalla Fassid, che continua in una logica, ora più che mai, dettata da obiettivi non sindacali, bensì politici».

La Cgil non solo ha bocciato l'intesa ma ha anche proclamato uno sciopero della categoria per il 12 dicembre, in concomitanza con quello generale già indetto contro la manovra. «Un contratto definanziato di 537 euro lordi medi mensili rispetto all'inflazione e nessun miglioramento normativo», ha attaccato il segretario nazionale della Fp Cgil Andrea Filippi dicendosi sconcertato «per la sottoscrizione frettolosa utile solo alla propaganda del governo».

Non sarebbe così secondo il maggiore sindacato dei medici dirigenti, l'Anaao Assomed: «Sarebbe stato da irresponsabili non firmare questo contratto - ha affermato il segretario Pierino Di Silverio - Le risorse economiche per il 2022-2024 erano già state stanziate e abbiamo ritenuto prioritario distribuirle da subito ai colleghi». Tra le novità ci sono, ha sottolineato, «aumenti per i più giovani, carriere più flessibili con riconoscimento dell'anzianità anche per le branche equipollenti, riconoscimenti economici per chi lavora in pronto soccorso». Si dice «soddisfatto» anche il presidente del sindacato Cimo Fesmed, Guido Quici: «Ora è fondamentale che l'iter di verifica della preintesa proceda rapidamente, così da arrivare al più presto alla firma definitiva del contratto e consentire alle Regioni di emanare l'atto di indirizzo per l'avvio delle trattative del triennio 2025-2027».

Per questo viene giudicato un rinnovo ponte dal sindacato degli anestesisti e rianimatori Aaroi-Emac: «Il confronto che ha caratterizzato questa tornata contrattuale si è concentrato in modo quasi esclusivo sul versante economico, rimandando alla prossima stagione 2025-2027 il lavoro sul piano normativo».

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